CAFFE’ ESPRESSO

22 febbraio 2019 - Prospettive poco rosee per il manifatturiero meglio il terziario.

Secondo i direttori acquisti eurozona (indici Pmi) le prospettive del settore manifatturiero sono poco rosee mentre per il settore dei servizi sono positive; identiche indicazioni dagli Usa. Nello specifico in febbraio l'indice PMI manifatturiero della zona euro, segna un calo a 49,2 a da 50,5 di gennaio. Il dato è sui minimi da metà 2013 e al di sotto del discrimine di 50 che separa espansione da decrescita, anche se la contrazione, su cui ha influito il rallentamento della locomotiva tedesca, è bilanciata dall'accelerazione del terziario (52,3 da 51,2).  Negli Usa l'indice Pmi manifatturiero scende sui minimi dal settembre del 2017 a 53,7, da 54,9 di gennaio. Attesa 54,8. E' invece meglio del previsto l'indice PMI relativo alle aziende dei servizi. Sempre negli Usa in dicembre gli ordini di beni durevoli sono saliti dell'1,2% rispetto a dodici mesi prima, in accelerazione dal +1% di novembre, contro il +1,7% delle aspettative. Infine l'indice Fed di Filadelfia, che monitora l’andamento del settore manifatturiero di febbraio, è precipitato in febbraio a -4,1 punti, minimo dal maggio 2016 e ben ad di sotto delle attese (14). Il mercato del lavoro è sempre tonico come dimostrano le nuove richieste settimanali  di sussidi di disoccupazione a 216mila contro previsioni erano 228mila. In sostanza questo giro di dati evidenzia la debolezza del settore manifatturiero su cui pesa il settore automotive per l’effetto diesel e per le incertezze sull’auto ibrida. Il settore servizi dimostra maggior ottimismo. Sul fronte dei tassi si assiste ad un rialzo dei rendimenti Bund e dei tassi Irs di circa 4-5 centesimi con il decennale tedesco allo 0,14% e l’Irs 10 a 0,67%. Dopo alcuni giorni di debolezza i Btp oggi sono stabili con il rendimento del decennale al 2,85% e lo spread che stringe a 270 bps.

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