Da oggi il governo Usa ha interrotto buona parte delle attività dopo che profonde divisioni politiche hanno impedito al Congresso e alla Casa Bianca di giungere a un accordo per evitare lo 'shutdown', il quindicesimo dal 1981. La paralisi è destinata a bloccare la pubblicazione degli attesi dati sul mercato del lavoro Usa, in agenda per venerdì, a rallentare il traffico aereo, sospendere la ricerca scientifica e gli stipendi dei soldati e a portare alla sospensione dal lavoro di 750.000 dipendenti federali, con un costo giornaliero di 400 milioni di dollari.
Dopo l'accelerazione vista in molti Paesi europei, anche l'inflazione dell'intera zona euro - che Eurostat diffonde oggi alle 11 - dovrebbe salire in settembre rispetto al mese precedente, superando il target Bce del 2% e alleggerendo le pressioni su Francoforte per un ulteriore allentamento monetario. Ieri la presidente Bce Lagarde ha detto che l'economia del blocco sta reagendo meglio del previsto ai dazi Usa, facendo sì che i rischi per l'inflazione siano "abbastanza contenuti".
In assenza dei dati sugli occupati Usa, previsti in un primo momento per venerdì ma rinviati a causa dello 'shutdown', i dati Adp sul settore privato assumono un'importanza ancor maggiore. Importanza riveste anche l’indice Ism manifatturiero.
La presidente della Fed di Boston ha sottolineato che tagli aggressivi dei tassi rappresenterebbero un rischio.
La fiducia delle maggiori aziende giapponesi è migliorata per il secondo trimestre di fila ponendo le basi per un rialzo dei tassi da parte della Banca del Giappone già questo mese. Il sondaggio Tankan, a cura della BoJ e tra i dati più utili in vista del meeting di questo mese, lascia intravedere, almeno per ora, un'economia resiliente ai dazi Usa. L'indice principale che misura la fiducia delle imprese è salito in settembre a +14 da +13 di giugno, al massimo da dicembre 2024. La lettura finale dell'indice Pmi manifatturiero ha indicato in settembre una flessione a 48,5 rispetto al 49,7 di agosto contraendosi al ritmo più rapido di sei mesi a causa della netta flessione della produzione e dei nuovi ordini.
Dollaro sui minimi di una settimana nei confronti delle principali divise dopo l'inizio dello 'shutdown' negli Usa.