La tornata autunnale dei pronunciamenti sul debito di Roma si è aperta con un miglioramento dell'outlook da parte di Fitch, che passa a positivo da stabile, con il rating che si mantiene a 'BBB'. Secondo l'agenzia, "la credibilità fiscale dell'Italia è aumentata, e la manovra 2025 sottolinea l'impegno del governo rispetto alle regole fiscali Ue".
Da parte sua S&P Global ha confermato il giudizio a 'BBB' con outlook 'stabile'.
L'attenzione degli investitori resta concentrata sulle prossime mosse di Francoforte dopo il taglio di un quarto di punto percentuale annunciato la scorsa settimana.
Mentre tra la riunione di settembre e quella di ottobre sono intercorse solo cinque settimane, l'intervallo di 8 settimane tra il meeting di ottobre e quello di dicembre fornirà molti dati aggiuntivi per spianare la strada a una discussione su ritmo, intensità e destinazione della politica Bce nel 2025.
Non c'è dubbio che il board di dicembre sarà importante, anche per l'eventuale modifica della guidance che potrebbe passare da quella di un percorso di allentamento graduale a quella di tagli back-to-back, con decrementi di 25 punti base che, secondo diversi analisti, potrebbero susseguirsi ad ogni riunione da qui fino a giugno.
Il dibattito all'interno della banca centrale si stia spostando sempre più dalla lotta sul fronte prezzi al rilancio di una crescita economica debole.
Interessante in quest'ottica l'aggiornamento di ottobre sul Pmi della zona euro in arrivo giovedì.
Dopo il forte calo registrato a settembre, l'indice composito dovrebbe migliorare riportandosi a un soffio da quota 50 stando al consensus. L'indicatore della manifattura rimarrà probabilmente in territorio di contrazione a causa della debolezza della domanda interna e globale; quello dei servizi dovrebbe invece continuare a puntare verso l'espansione, anche se a un ritmo moderato.
Il dollaro sembra destinato a estendere i guadagni, mentre il mercato fa il conto alla rovescia per le elezioni presidenziali Usa di novembre.