In giornata la stima preliminare dell'inflazione della zona euro di settembre, attentamente monitorata dal mercato soprattutto dopo le parole di ieri della presidente Bce Lagarde sulla crescente fiducia dell'istituto che l'inflazione tornerà all'obiettivo del 2% e che questa convinzione si rifletterà nella decisione di politica monetaria del 17 ottobre. Dopo le parole di Lagarde i mercati prezzavano al 100% un ulteriore taglio dei tassi questo mese. Le aspettative indicano per il mese scorso un raffreddamento dei prezzi a 1,9% dal 2,2% di agosto. Il dato giunge dopo analoghe letture di Francia, Spagna e Germania - tutte inferiori alle attese - che hanno indotto gli osservatori a credere con maggior convinzione che anche il dato relativo alla zona euro possa andare nello stesso senso.
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Powell ha spiegato che la banca centrale Usa procederà probabilmente con tagli dei tassi da 25 punti base ma che "non ha fretta" di ridurre il costo del denaro dopo che gli ultimi dati hanno alimentato la fiducia nella crescita dell'economia e nella spesa dei consumatori. Assumono quindi ancora maggior importanza i dati sulla manifattura Usa, in particolare quelli a cura di Ism, di questo pomeriggio. L'indice Ism sul comparto è rimasto per mesi in territorio di contrazione ed eventuali, ulteriori segnali di debolezza rafforzeranno le attese del mercato per un nuovo taglio dei tassi da 50 punti base in novembre, probabilità scesa al 36% dopo l'intervento di Powell dal precedente 53%.
Ancora in contrazione, per il terzo mese di fila, la manifattura giapponese in settembre a causa della debolezza dell'economia e della domanda estera. I banchieri centrali della Banca del Giappone hanno parlato della necessità di essere cauti in relazione ai rialzi dei tassi nel breve termine con alcuni che hanno espresso il timore per un'instabilità sui mercati finanziari e sulle prospettive dell'economia Usa. E' quanto emerge dalla sintesi delle opinioni dei membri del board della Banca del Giappone alla riunione del 19-20 settembre in cui ha lasciato invariati i tassi.
Il dollaro si rafforza dopo l'intervento di Powell che ha detto di non aver fretta nel tagliare i tassi e che la Fed procederà probabilmente con riduzioni del costo del denaro da 25 punti base.