In attesa del vertice dei ministri finanziari del G7 che si terrà a Stresa nei prossimi giorni, ieri il Fondo monetario internazionale, a conclusione della missione 'Article IV' sull'Italia, ha detto che Roma può ridurre il debito con aggiustamenti di bilancio più rapidi del previsto e senza impattare sulla crescita ritirando le misure anticrisi temporanee e inefficienti. Il Fondo ha aggiunto che le banche italiane sono solide ma che i rischi sulla stabilità potrebbero aumentare.
Giornata leggera sul fronte degli spunti macro, con l'unica eccezione rappresentata dai dati sui prezzi alla produzione tedeschi di aprile che in aprile hanno registrato un incremento su mese di 0,2%, in linea con le attese, ma una flessione su anno di 3,3% oltre il consensus per -3,2%.
Sono giunte ieri nuove dichiarazioni dei banchieri centrali dei principali istituti che lasciano intravedere un rallentamento nell'allentamento monetario o quantomeno incertezza in questo senso. Ieri il presidente della Fed di Atlanta Bostic ha detto che servirà un po' per essere fiduciosi che l'inflazione stia tornando all'obiettivo del 2%. "E' troppo presto per dire se il recente rallentamento nel processo di disinflazione sarà di lunga durata", ha detto il vice governatore della Fed, Philip Jefferson che però ha definito "incoraggianti" i dati sull'inflazione Usa di aprile. Di un "possibile" taglio dei tassi in estate per la Banca d'Inghilterra ha parlato invece il vice governatore Broadbent.
Il ministro delle Finanze giapponese, Shunichi Suzuki, ha espresso preoccupazione per le ricadute negative della debolezza dello yen e per gli effetti sugli incentivi per alzare gli stipendi.
Dollaro poco mosso mentre lo yen galleggia attorno alla soglia di 156 in scambi in range ristretti.