Protagonista assoluta della sessione la riunione del consiglio Bce chiamato al verdetto sui tassi, in un momento in cui analisti e mercato monetario sono profondamente spaccati sull'eventualità di un nuovo rialzo. Particolarmente atteso l'aggiornamento trimestrale delle stime a cura dello staff su crescita e inflazione. Secondo indiscrezioni l'inflazione resterà anche il prossimo anno oltre il 3% facendo notevolmente aumentare le aspettative di una nuova stretta sui tassi da un quarto di punto.
Digerite le corpose aste a medio lungo con rendimenti in deciso rialzo, il parametro di riferimento per l'apertura sono 4,46% per il tasso del decennale novembre 2033 - che ieri si è spinto al livello più alto da inizio marzo - e 179 centesimi per il premio al rischio tra Italia e Germania sul tratto 10 anni che ha visto il massimo da inizio giugno.
A preoccupare è la crescita in Italia: ieri Fitch ha tagliato le stime per quest'anno a 0,9% e per il prossimo a 1% dopo l'andamento del Pil peggiore delle attese nel secondo trimestre. Torna prepotentemente alla ribalta della scena politica italiana ed europea anche il tema dei migranti con la situazione fuori controllo a Lampedusa mentre la Germania sospende l'accordo volontario per l'accoglienza dei rifugiati dall'Italia e la Francia rafforza i controlli alla frontiera.
Dopo i numeri sull'inflazione di agosto Usa, gonfiata dai costi del carburante, gli investitori si preparano ad accogliere la statistica su vendite al dettaglio e prezzi alla produzione, oltre che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
In chiave Fed, diceva ieri la reazione del mercato, gli investitori sembrano restare del parere che la decisione al meeting della prossima settimana sarà quella di confermare i tassi sull'attuale 5,25-5,5%, a dispetto del balzo dell'inflazione di agosto al ritmo congiunturale record da giugno 2022.
La PBoC ha chiesto ad alcuni dei principali istituti di credito del Paese di mantenere aperte le posizioni in valuta estera sul mercato per un certo periodo di tempo al fine di alleviare la pressione al ribasso sullo yuan.