Nuova mossa in senso accomodante da parte della Cina che, in controtendenza rispetto agli altri istituti centrali, ha tagliato una serie di tassi mentre i mercati credono che Pechino possa procedere ancora in questa direzione. Il tasso Lpr a un anno è stato tagliato di 10 punti base a 3,70% da 3,80% e quello a cinque anni di 5 punti base a 4,60% da 4,65%, nella prima riduzione dall'aprile 2020. Qualche giorno fa Pechino ha tagliato a sorpresa il tasso sui prestiti Mlf a un anno per 700 miliardi di yuan, per la prima volta dall'aprile 2020.
Spunti utili sul futuro della Bce sono destinati a giungere dalla diffusione dei resoconti dell'ultimo meeting di metà dicembre, evento clou della giornata sui mercati. Allora Francoforte ha deciso di tagliare ulteriormente le misure di stimolo promettendo però di continuare a fornire sostegno nel 2022. I resoconti potrebbero fornire dettagli preziosi per gli investitori anche per fiutare le prossime mosse di Francoforte nel graduale percorso di irrigidimento della politica monetaria. Subito dopo il meeting di dicembre, alcune fonti avevano detto che i governatori di Austria, Belgio e Germania dissentivano rispetto alla decisione Bce di proseguire con gli acquisti di titoli di Stato per molti anni ancora. Intanto, si irrobustiscono le aspettative per una stretta anche da parte di Francoforte: ieri i mercati monetari hanno anticipato a settembre un rialzo di 10 punti base. Alle 13,30 la presidente Lagarde interverrà al Forum di Davos mentre il vice presidente de Guindos parteciperà a un evento online alle 11,00.
Strettamente monitorato in chiave Bce l'andamento dei prezzi al consumo nella zona euro. Diffusa in mattinata, la lettura definitiva dovrebbe confermare il balzo record a 5% previsto per dicembre dalla stima flash. Si tratta di un livello più che doppio rispetto al target Bce che non può non allarmare la Banca centrale europea.
Destinate a pesare sui mercati anche le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina. Ieri Biden ha previsto che la Russia farà una mossa in Ucraina, affermando che Mosca pagherà caro un intervento su larga scala ma lasciando intendere che il prezzo potrebbe essere minore per una "incursione ridotta".
Dollaro in lieve calo sulla scia di una pausa per il rialzo dei rendimenti negli Usa.
Prezzi del Brent sui massimi dal 2014 sui timori per la fornitura.