Prese di profitto sull’obbligazionario con i rendimenti tutti in rialzo sulla scia di quelli Usa su cui ha pesato l’abbondante offerta di carta a medio lungo termine degli ultimi giorni.
Il rischio di una manovra bis sui conti del 2018 e addirittura di una procedura d'infrazione appesantisce i Btp dopo il recente rally. C’è pericolo che l’Italia attenui le attenzioni sui conti pubblici viste le prossime elezioni.
Prevale qualche vendita stamane sul greggio in un mercato nel complesso stabile, sostenuto dai tagli produttivi in corso e dal conseguente restringimento dell'eccesso d'offerta, ma che dall'altra parte vede la prospettiva di un aumento della produzione Usa.
Dollaro ancora sulla difensiva sulla delusione registrata sul mercato per il provvedimento fiscale presentato dai Repubblicani al Senato Usa, che rimanderebbe gli attesi tagli alle tasse per le imprese.
Per la Commissione europea l’economia eurozona (19 Paesi) nel 2017 crescerà al ritmo più rapido degli ultimi dieci anni ma potrebbe perdere slancio nel 2018-2019. Il Pil quest’anno sarà del 2,2% (1,7% la precedente stima di maggio), nel 2018 al 2,1% e nel 2019 all'1,9%. Per quanto riguarda l’Italia riviste al rialzo le stime precedenti: la proiezione di crescita sul 2017 passa da 0,9% a 1,5%, livello identico a quello della Nota di aggiornamento al Def e indicato in mese scorso dal Fondo meonetario internazionale. La forbice si apre però già sul 2018, per cui la Commissione indica 1,3% (1,1% la scommessa Fmi) contro 1,5% del governo. Ovviamento è il debito che è sotto la lente di ingrandimento: secondo la Commissione scenderà meno delle stime del governo. Non mancano le divergenze sull’impatto della legge di stabilità: questo aspetto nel passato aveva creato problemi allo spread mentre per ora non si vedono tensioni anche se i rendimenti Btp sono in rialzo rispetto ai recenti minimi. Reazione positiva del settore bancario dopo l’apertura da parte del supervisore Bce alla possibilità di ritardare l'introduzione delle contestate nuove regole sui crediti deteriorati dopo la forte opposizione nel metodo e nel merito da parte dell'Italia e del Parlamento europeo (l'addendum prevede che dal primo gennaio 2018 i nuovi crediti deteriorati debbano essere coperti al 100% in due anni se non assistiti da garanzia e in sette anni se garantiti).
Restano praticamente invariate in settembre le sofferenze in bilancio alle banche italiane, confermandosi sui minimi del mese precedente. Sempre in settembre, tuttavia, si rileva nel Paese un ulteriormente rallentamento della crescita del credito bancario al settore privato, in particolare con una contrazione che si fa più accentuata per quello alle imprese. Passando all'attività di credito, il tasso di espansione complessivo dei prestiti delle banche italiane al settore privato arretra allo 0,8% annuo rispetto al +1,1% di agosto. Nel dettaglio, i prestiti alle imprese sono calati dello 0,6% dopo il -0,1% di agosto, mentre quelli alle famiglie continuano ad aumentare, con un +2,6% rispetto al +2,7% del mese precedente.
DATI MACROECONOMICI
USA
Università Michigan, stima fiducia consumatori novembre
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Bot a 12 mesi, scadenza 14/11/2018 (365 gg).