Apertura leggermente negativa per le borse europee, limatura sui tassi di interesse, prezzo del petrolio ancora in rialzo, dollaro sempre forte in una giornata che non prevede particolari market movers. Gli indici Pmi sono quelli finali e non le stime flash che normalmente hanno un impatto sulle asset class. Qualche spunto potrebbe arrivare da qualche intervento di autorità monetaria a margine dell’Eurogruppo.
A Bruxelles i ministri delle Finanze della zona euro si confronteranno sul completamento dell'unione bancaria, sul percorso verso un bilancio comune e sulla semplificazione delle regole relative ai conti pubblici, in vista del consiglio europeo dedicato alla riforma della governance della moneta unica che avvierà un periodo di sei mesi di valutazioni in materia di maggiore integrazione.
Quotazioni petrolifere ai massimi da luglio 2015, in un mercato che mostra segnali di irrigidimento dopo la mossa dell'erede al trono saudita Bin Salman, che nel weekend ha stretto la presa sul potere attraverso un giro di vite sulla corruzione che ha coinvolto diversi potenziali rivali, finiti agli arresti.
I dati americani occupazionali di venerdì hanno visto gli occupati deludere le attese anche se sono stati rivisti al rialzo i dati del mese precedente; non sono stati complessivamente dati negativi ancor più visto che il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1% vicino ai minimi da 17 anni. In chiave inflazione e tassi delude l’andamento della paga oraria media: questo è sostanzialmente il motivo per cui si sta assistendo ad un leggero rientro dei rendimenti Bond. Sempre in chiave inflazione e tassi è da tener presente il rialzo del greggio che impatterà sull’inflazione generale (cosidetta “headline”) mentre scarso sarà l’impatto su quella “core”.
DATI MACROECONOMICI
ZONA EURO
Pmi finale ottobre
Indice Sentix novembre
ASTE TITOLI DI STATO
USA
13 settimane 8/2/2018 e 36 miliardi titoli Stato 26 settimane 10/5/2018.