CAFFE’ ESPRESSO

2 dicembre 2016 - La settimana pre referendum si sta concludendo con un calo dei rendimenti Btp ...

Si è chiuso con un accordo per tagliare la produzione di greggio il meeting dei paesi dell'Opec a Vienna. Si tratta del primo taglio del genere dal 2008. Le quotazioni del greggio sono balzate e potrebbero aiutare l’inflazione a riprendersi dai bassi livelli attuali (l'altroieri è stata comunicata la flash europea tendenziale pari a 0,6%). Il prezzo del petrolio e le parole della nuova amministrazione Usa che ha detto di voler provare ad emettere oltre i 30 anni per tamponare l'effetto del rialzo dei tassi, hanno portato pressione sul tratto a medio lungo della curva Usa. A ciò si aggiungano i dati migliori delle attese di questi giorni dell’indice Pmi Chicago ai massimi da gennaio 2015, la stima Adp sui nuovi occupati e quelli di ieri con la revisione al rialzo dell’indice Pmi manifatturiero. Il rendimento del Bond Usa 10 anni sale al 2,45% e trascina in parte il Bund 10 (0,32%) con l’Irs 10 anni allo 0,74%. I Btp seguono il rialzo dei titoli “core” con lo spread che quindi resta sostanzialmente invariato appena sopra 170 bps. La settimana pre referendum si sta concludendo con un calo dei rendimenti Btp ed un rialzo di quelli Bund, Irs e Bond Usa. I Btp stanno quindi reagendo bene all’incognita del voto oltretutto in una settimana impegnativa dal punto di vista dei collocamenti (5-10 anni). Un certo sollievo giunge dalla decisione del Tesoro di alleggerire il calendario di aste di dicembre (annullate le aste a medio termine di metà mese e quella di fine sarà regolata nel 2017) con la scadenza di un titolo per 15,5 mld che quindi contribuirà a mantenere liquidità in un fine anno con offerta limitata. A tutto ciò si aggiungano gli acquisti della Bce e possibili novità positive a sostegno dei Btp alla riunione di giovedì prossimo (proroga della scadenza del QE, revisione dei requisiti della capital key).

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