Il fattore aste ha pesato ieri sui Btp, deboli in chiusura, con qualche presa di profitto dopo il rialzo di mercoledì, in scia all'accordo sulla Grecia.
Sarà decisamente la seconda lettura del Pil Usa del primo trimestre il 'market mover' del pomeriggio, un dato che potrebbe veramente rendere molto concreta la prospettiva di un rialzo dei tassi Fed nel meeting di giugno. Le attese sono per una revisione al rialzo della crescita a +0,9% annualizzato dopo il +0,5% rilevato in prima lettura: si tratterebbe ad ogni modo di un rallentamento della crescita rispetto al +1,4% dell'ultima frazione del 2015.
Dopo i dati sul Pil Usa nel tardo pomeriggio il focus si sposta sul previsto intervento del governatore della Fed Janet Yellen. La pubblicazione delle minute dell'ultima riunione di politica monetaria, lo scorso 18 maggio, e i numerosi interventi di esponenti della banca centrale che si sono susseguiti hanno decisamente rilanciato le attese di un rialzo del costo del denaro il mese prossimo.
Anche le parole di ieri sera di Powell indicano come si stia ormai preparando il terreno per un rialzo a breve: il membro della Fed ha osservato che l'economia Usa sarà probabilmente pronta per un intervento sui tassi "abbastanza presto".
Ieri il ministro delle Finanze greco Tsakalotos ha auspicato un rapido ritorno della Grecia a qualificarsi per il programma di quantitative easing della Bce. Uno degli obiettivi della chiusura della verifica del programma di bailout del paese era proprio quello di rientrare nel programma di Qe, ha detto Tsakalotos augurandosi che la cosa si realizzi "quanto prima".
Un monito contro i rischi della Brexit è giunto stamane anche dal G7: l'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'Ue -- si legge in un passaggio del comunicato uscito al termine di due giorni di vertice in Giappone - causerebbe un'inversione del trend di incremento del commercio e degli investimenti globali, e dell'occupazione collegata, ponendo un ulteriore e grave fattore di rischio sulla crescita. Il gruppo dei sette si è inoltre impegnato a perseguire una più forte crescita globale, definita la "priorità urgente", ma ha sostanzialmente evitato di mettere in luce i contrasti e divergenze in materia di politiche di stimolo e di cambi.
Prezzi al consumo in calo in Giappone per il secondo mese consecutivo in aprile, in un contesto di bassi consumi che alimenta i timori di deflazione e tiene sotto pressione la banca centrale per eventuali nuove misure di stimolo monetario.
In attesa dell'intervento di stasera della Yellen, il dollaro tiene bene le posizioni anche se perde vigore il movimento rialzista che ha portato mercoledì la divisa Usa ai massimi da due mesi sull'euro, in un mercato ormai decisamente orientato verso un prossimo rialzo dei tassi Usa.
DATI MACROECONOMICI
USA
Seconda lettura e componenti Pil 1° trimestre
Deflatore Pil 1° trimestre
Indice Pce 1° trimestre
Univ. Michigan pubblica fiducia consumatori finale maggio
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Tesoro offre 6 miliardi Bot a 6 mesi, scadenza 30/11/2016 (183 gg).