Settimana densa di aste: si increspa il medio termine

La mancanza di dati macroeconomici significativi ha posto al centro dell’attenzione dei mercati le

numerose aste di titoli governativi della settimana che complessivamente sono state favorevolmente

accolte. Nonostante ciò è fisiologico registrare un’increspatura dei tassi a medio lungo termine in

concomitanza con un calendario di emissioni particolarmente denso (gli Usa hanno emesso per 74

mld).


12 marzo 2010


La mancanza di dati macroeconomici significativi ha posto al centro dell’attenzione dei mercati le

numerose aste di titoli governativi della settimana che complessivamente sono state favorevolmente

accolte. Nonostante ciò è fisiologico registrare un’increspatura dei tassi a medio lungo termine in

concomitanza con un calendario di emissioni particolarmente denso (gli Usa hanno emesso per 74

mld).

Il rendimento del Bond Usa 10 è salito al 3,73% (+6 cent. in settimana); il Bund 10 ha retto meglio

salendo al 3,19% dal 3,16% di venerdì scorso. Il rialzo della parte lunga della curva dei rendimenti

governativi è stata accompagnata da un contestuale rialzo del Bund 2 anni (0,96%) salito più del

decennale. L’inclinazione della curva (spread 10-2 sopra il 2,20%) è talmente elevata che è poco

probabile assistere ad un rialzo dei decennali con il Bund 2 stabile. Un Bund 2 anni che si riportasse a cavallo dell’1% e un Bund 10 sopra il 3,20% potrebbero essere considerati valori di sostanziale

equilibrio nelle prossime settimane. Il rendimento del Btp 10, dopo essere sceso in settimana al 3,92%, risale oggi (3,97%) in occasione dell’asta italiana, migliorando ancora tuttavia lo spread sul titolo tedesco rispetto a 7 gg fa (oggi 0,78%).

I tassi Irs si sono mossi di pochi centesimi al rialzo su tutte le scadenze (Irs 2-3-5-10 anni

rispettivamente all’1,59%-1,95%-2,52%-3,38%). Gli attuali livelli sulla parte 2-3 anni sono da ritenersi sostanzialmente congrui con un quadro macroeconomico di crescita modesta e disomogenea e di inflazione sotto controllo. Eventuali rialzi, comunque contenuti, dei Bund 2-3 anni potrebbero impattare meno sui gemelli tassi Irs grazie al cuscinetto offerto dallo spread Irs-Bund che su tali scadenze resta molto alto (sopra 0,60%, contro uno 0,25% nel primo semestre 2007 ante crisi “sub prime”).

L’Irs 10 anni, il cui spread contro Bund 10 è ai livelli pre-crisi (0,20%), è quindi strettamente legato ai movimenti del governativo tedesco che, a nostro avviso, potrebbe tornare a muoversi in una fascia 3,20%-3,30% (3,40% - 3,50% il conseguente tasso IRS).

Nuovo minimo storico per l’Euribor 3 mesi che al fixing di oggi infrange di un millesimo lo 0,65%.

L’ingente liquidità presente sui mercati e che sarà molto gradualmente rimossa nel corso del ’10 dalla Bce, favorisce tale minimo e una sostanziale stabilità dei tassi Future ’10 che vedono un ritorno dell’Euribor 3 mesi sopra il P/T Bce (oggi 1%) a partire da fine estate quando scadrà anche il secondo P/T a 12 mesi emesso dalla Bce. L’attesa del mercato per il rialzo dei tassi ufficiali di 0,25% è comunque rimandata alla primavera del prossimo anno, come si evince dai tassi impliciti OIS (Overnight swap) 1 mese, che per marzo 2011 sono all’1,06% e a Giugno 2011 all’1,32%. Il rialzo dell’Euribor da oggi fino al livello atteso per Marzo 2011 (Future 1,48%) potrebbe avvenire, in base a quanto esprime attualmente il mercato, a prescindere dalla manovra BCE, in quanto i tassi interbancari dovranno prima normalizzarsi e riportarsi al di sopra dei tassi ufficiali, con il drenaggio della liquidità che la BCE attuerà quando ne rileverà le condizioni.


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