La seduta sull'obbligazionario sarà dominata dall'attesa per la conclusione del meeting Fed il cui esito verrà reso noto questa sera. Il mercato si aspetta che i tassi siano mantenuti nell'attuale range di 5,25%-5,50% dopo che l'istituto centrale li ha alzati per dieci volte di fila dal marzo dello scorso anno al maggio scorso. Prezzata una chance del 40% di un ulteriore rialzo entro la fine dell'anno. Oltre che sulle nuove proiezioni economiche, l'attenzione si concentrerà sulla successiva conferenza stampa del governatore Powell, alla ricerca di segnali su un altro possibile rialzo entro quest'anno e sul momento in cui il prossimo anno la banca centrale dovrebbe iniziare invece a ridurre i tassi.
Riflettori puntati sugli interventi di numerosi consiglieri Bce in agenda, dopo che i recenti commenti hawkish giunti da Francoforte hanno zavorrato l'obbligazionario della zona euro spingendo il rendimento del Bund decennale ieri si è avvicinato al livello più alto da oltre 12 anni.
La probabilità di un altro rialzo dei tassi quest'anno da parte della Bce si limita al 20%, ma l'istituto non dovrebbe iniziare a ridurli almeno fino al prossimo luglio.
Alla vigilia del meeting in cui la Banca d'Inghilterra potrebbe varare il suo ultimo rialzo dei tassi, l'ufficio statistico britannico ha reso noto che in agosto i prezzi al consumo hanno registrato un +6,7% su anno, al di sotto del consensus per +7,0%, e +0,3% su mese a fronte di attese per +0,7%. L'inflazione core è scesa a 6,2% da 6,9% di luglio, al di sotto delle attese per +6,8%. Dopo la diffusione dei dati la sterlina ha perso terreno sul dollaro e sull'euro.
Le esportazioni giapponesi sono scese in agosto per il secondo mese di fila: -0,8% su anno sebbene a un ritmo più lento rispetto alle attese per -1,7%. In calo anche le importazioni, a causa dei costi per l'energia, a -17,8%. Il deficit della bilancia commerciale il mese scorso è stato pari a 930 miliardi di yen a fronte di attese per disavanzo di 659,1 miliardi. Secondo l'ex funzionario Takehiko Nakao, Tokyo potrebbe intervenire ancora a sostegno dello yen in caso di un ulteriore calo della divisa.
Il dollaro si mantiene solido nei confronti di un paniere di divise e lo yen resta sui minimi di dieci mesi.
L'inflazione nella zona euro ad agosto si è rivelata leggermente inferiore alle stime iniziali pur rimanendo ad un livello più del doppio del target della Bce. Ad agosto i prezzi al consumo nei 20 paesi che condividono l'euro sono saliti dello 0,5% su base mensile e del 5,2% rispetto allo stesso mese del 2022, rivelandosi leggermente inferiore alla stima flash del 5,3% pubblicata il 31 agosto. L'inflazione core, che esclude i prezzi volatili di energia e alimentari non lavorati, è stata dello 0,3% su mese e del 6,2% su anno, in linea con le stime iniziali. Un indicatore ancora più ristretto dell'inflazione, che esclude anche i prezzi di alcol e tabacco ed è tenuta sotto osservazione da molti economisti, ha toccato quota 0,3% su base mensile ed è stata del 5,3% su anno, anch'essa in linea con le stime iniziali del 31 agosto. La crescita dei prezzi dei servizi ha avuto l'impatto maggiore sulla lettura annuale di agosto, aggiungendo 2,41 punti percentuali alla lettura finale. Cibo, alcol e tabacco hanno aggiunto altri 1,98 punti percentuali e i beni industriali 1,19 punti. Il calo dei prezzi dell'energia ha sottratto 0,34 punti.