La catastrofe in Giappone: gli effetti sulle valute e sui tassi. La Bce alzerà lo stesso i tassi ad aprile come annunciato?

E’ difficile se non impossibile stimare ragionevolmente quali saranno le conseguenze di medio termine sull’economia giapponese e su quella internazionale specie non conoscendo ancora come si evolverà l’allarme nucleare in corso. Soffermiamoci quindi a valutare qual è stato l'impatto sulle valute e sui tassi di interesse in questi primi giorni post tragedia.

Lo Yen non solo ha retto decisamente bene ma si è anzi apprezzato contro Usd passando da area 83 a 80,6 e contro Euro con l’EURO/YEN che da area 115 si trova a 112,5 circa. La motivazione principale dell’apprezzamento della valuta nipponica risiede nell’effetto dovuto al rimpatrio dei capitali dall’estero. Il Giappone è il maggior creditore al mondo e sta smobilizzando investimenti per far rientrare i capitali in patria: tale effetto è stato solo parzialmente attenuato dalle emissioni di liquidità praticate dalla Banca centrale. Quest’ultima dovrà continuare a garantire tutta la liquidità necessaria anche per impedire allo Yen di apprezzarsi. Inoltre, con i consumi che risentiranno della tragedia in corso, la deflazione potrebbe tornare aggressiva: uno Yen debole aiuterebbe l’economia giapponese ad uscire dalla deflazione.


L’impatto sull’EURO/USD è stato meno significativo. In realtà su questo cross hanno influito altri fattori. In primo luogo la determinazione delle autorità politiche europee che un po’ inaspettatamente hanno raggiunto significativi accordi legati ad un aumento delle risorse messe a disposizione del nuovo fondo salva Stati ed ad un abbassamento dei tassi di interesse sui prestiti concessi ai Paesi periferici in difficoltà. Questa notizia ha permesso all’EURO/USD di portarsi a ridosso di 1,40 nonostante il pesante calo delle borse e del prezzo del petrolio, eventi che normalmente avvantaggiano il biglietto verde.


Il calo delle borse e l’aumento del rischio sulla crescita globale hanno dirottato acquisti sui titoli di Stato più sicuri per eccellenza: Treasury Usa e Bund tedeschi. Il rendimentio del decennale americano è passato dal 3,45% al 3,3% con il Bund 10 che dal 3,25% è sceso al 3,15% portandosi a sfiorare il 3,10%. La discesa del Bund 10 ha condotto l’IRS a 10 anni, strettamente legato al Bund, dal 3,55% al 3,42%. Anche le scadenze più brevi sono abbondantemente calate di circa 15 centesimi. La tragedia giapponese sta inoltre avendo un impatto sulle attese di mercato sull’Euribor 3 mesi i cui tassi Future sono abbondantemente calati. Sulla curva dei tassi Future Euribor 3 mesi la discesa è di circa 15 centesimi sulle scadenze per fine anno e di 20 centesimi su quelle relative al ’12. I mutamenti intervenuti sullo scenario internazionale stanno insinuando qualche dubbio sulla possibilità che la Bce proceda effettivamente ad alzare il P/T ad inizio aprile così come annunciato durante il meeting di inizio mese: secondo i tassi Future ed Ois impliciti infatti, la possibilità di un aumento è attualmente prevista in modo “pieno” per maggio.

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