Ancora in discesa i tassi specie quelli attesi sull’Euribor e sul Libor Usd.

E' bastata la dichiarazione di Bernanke secondo cui i tassi ufficiali ai livelli attuali (0-0,25%) sono appropriati all'attuale condizione economica, per dare nuovo impulso alla discesa dei tassi.


16 aprile 2010


Dopo l’impennata dei tassi americani di inizio mese, a ruota dei dati occupazionali migliori delle attese, è iniziata una netta discesa che è proseguita anche in settimana.

Durante l’audizione al Congresso il Presidente della Fed ha ribadito che le condizioni economiche sono compatibili con gli attuali livelli dei tassi. Ciò è stato sufficiente ad innescare una nuova discesa dei tassi a medio lungo termine e di quelli Future Libor Usd. Questo nonostante i dati macro della settimana abbiano confermato il consolidarsi della ripresa internazionale; dagli Usa le vendite al dettaglio, gli indici di fiducia e parzialmente la produzione industriale infatti sono compatibili con una crescita che nel primo trimestre potrebbe replicare l’ottima performance di fine ‘09 (Pil IV° trim. 5,6% ann.to); inoltre sorprende la Cina che nel primo trimestre ’10 a livello tendenziale è cresciuta dell’11,9%. Lievemente sotto le attese l’inflazione Usa in marzo sia a livello di indice generale (0,1% mese; 2,3% tend.) sia a livello “core” (0%; 1,1%).

Il Bond USA 10, in una settimana che non ha visto emissioni governative, è sceso al 3,80% dal 3,92% di venerdì scorso e dal 4% toccato post payrolls. Ma è stata soprattuto la scaletta dei tassi Future Libor Usd 3 mesi a stupire per la dimensione del ribasso; per dicembre ’10 – giugno ’11 il calo è nell’ordine dei 10-15 centesimi; per le scadenze successive supera i 20 centesimi.

La conferma di una politica monetaria Usa accomodante ancora a lungo non ha lasciato esenti i tassi

Future Euribor 3 mesi che registrano cali tra i 5 e i 10 centesimi sulle scadenze da giugno del prossimo anno in poi. Questo nonostante un’inflazione che in marzo si è confermata in netto rialzo (0,9% mese; 1,4% tend.; febbraio 0,3% mese; 0,9% tend.) anche nella componente “core” (0,7% mese; 0,9% tend. da 0,3% e 0,8%) e con una sorprendente produzione industriale che in febbraio è cresciuta dello 0,9% congiunturale (attese 0%). I tassi impliciti nelle quotazioni dei Future prevedono il parametro Euribor 3 mesi (fixing oggi fermo allo 0,644% per il quarto giorno consecutivo) sotto l’1,10% per dicembre, all’1,43% per giugno ’11 e all’1,85% per dicembre ‘11. Per metà ’12 l’attesa è al 2,20%. Gli attuali livelli sono sostanzialmente in linea con le nostre previsioni per i prossimi 2 anni; limature sulle scadenze 2011 avrebbero carattere estemporaneo anche perché la Fed potrebbe iniziare a fornire qualche velato accenno di cambio di rotta della propria politica monetaria se non alla riunione di fine mese a quella del 23 giugno.

Sposando sostanzialmente l’attuale scaletta dei tassi Future, non vediamo all’orizzonte possibilità per i tassi Irs a breve (2-3) di muoversi in modo significativo dai livelli attuali: riferimenti rispettivamente dell’1,50% e dell’1,85% paiono tendenzialmente condivisibili. In caso di poco probabile rialzo significativo dei Bund 2, l’elevato spread Irs – Bund (50-60 centesimi contro un livello pre-crisi subprime di 20-30) offre un potenziale ammortizzatore ai tassi Irs che potrebbero quindi salire meno dei titoli tedeschi. Tale “ammortizzatore” non esiste per l’Irs 10 anni (lo spread Irs-Bund a 15-20 cent. risulta completamente normalizzato); l’Irs 10 (3,28% contro 3,34% di venerdì scorso) è quindi in presa diretta con il Bund 10 (3,11% oggi e 3,16% fine scorsa settimana): i movimenti del Bund potrebbero stabilizzarsi tra il 3,10% e il 3,20%; attendersi un rialzo significativo appare poco probabile visto l’effetto condizionante dei tassi a breve.


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