I numeri sull'inflazione cinese indicano un acuirsi della deflazione nella seconda economia mondiale.
Francoforte ha fatto sapere che monitorerà da vicino l'incremento della spesa nel blocco, mentre cresce la prospettiva di una pausa nel ciclo del taglio dei tassi in occasione della prossima riunione di aprile, prima di riprendere a ridurre il costo del denaro in attesa di chiarezza sul fronte dei dazi e della politica di bilancio.
I mercati hanno rafforzato le attese sull'allentamento monetario negli Stati uniti - tre tagli da qui a fine anno, iniziando a giugno - dopo che numeri sull'occupazione deludenti, pubblicati venerdì, hanno rinfocolato le preoccupazioni per il rallentamento dell'economia. Parlando venerdì nel suo ultimo intervento prima del consueto periodo di silenzio che precede il Fomc in calendario il 18-19 marzo, Powell ha ribadito che il suo istituto non ha fretta di intervenire sui tassi. Il banchiere ha sottolineato l'elevato grado di incertezza relativo alle conseguenze economiche delle politiche della Casa Bianca.
Il saldo delle partite correnti giapponesi ha mostrato per la prima volta in due anni un deficit, per 257,6 miliardi di yen, contro un'attesa per -230,5 miliardi. Tra le ragioni, la debolezza dello yen che ha fatto salire i costi dei beni importati.
In gennaio la produzione industriale tedesca ha registrato un incremento del 2,0% su mese, oltre le attese per un rimbalzo dell'1,5%, dopo il -2,4% del mese prima. La bilancia commerciale ha registrato un surplus di 16,0 miliardi di euro contro attese per +20,6 miliardi.
L'appuntamento più atteso della settimana saranno le statistiche sull'inflazione statunitense in arrivo mercoledì, utili a definire le aspettative sui tassi Fed, nonostante non incorporino ancora il possibile impatto dei dazi di Trump.
Il dollaro scambia in calo ampliando le significative perdite accumulate la scorsa settimana sulla prospettiva di un indebolimento del mercato del lavoro Usa.