CAFFE’ ESPRESSO

15 gennaio 2025 - E' il giorno dell'inflazione americana.

L'attenzione degli investitori è tutta rivolta all'aggiornamento di dicembre sull'inflazione Usa che, diffuso nel pomeriggio, sarà in grado di aggiungere un tassello fondamentale allo stato di salute della prima economia mondiale a pochi giorni dall'insediamento del nuova amministrazione Trump. Le attese sono per un leggero incremento a perimetro annuo a 2,9% da 2,7%. Dati più alti del consensus potrebbero raffreddare ulteriormente le attese dei mercati monetari per il percorso di allentamento monetario targato Federal Reserve. I mercati prezzano tagli complessivi nel 2025 per soli 29 punti base con il primo intervento non prima di settembre. Diffusi ieri, i numeri sui prezzi alla produzione sono aumentati meno del previsto il mese scorso, pur senza cambiare le prospettive sulla politica monetaria statunitense.

Altro dato di primo piano per gli investitori giunge dalla Gran Bretagna dove in dicembre l'inflazione si è rivelata al di sotto delle attese segnando un a +2,5% su anno, a fronte del +2,6% del consensus e del mese precedente, e un +0,3% su mese (al di sotto delle attese per +0,4%). Il dato assume un'importanza di primo piano alla luce delle difficoltà di bilancio del Paese e delle conseguenti tensioni sui titoli di Stato britannici.

Dopo la breve pausa di ieri dalle vendite che hanno segnato le ultime sedute sul secondario italiano ed europeo, i riferimenti per la giornata odierna sono i 121 punti base per il premio al rischio tra i rendimenti decennali di Italia e Germania e il 3,84% per il tasso del benchmark febbraio 2035.

Il capo economista Bce ha messo in guardia da una probabile riduzione dei risparmi delle famiglie nei prossimi mesi e un parallelo, maggior ricorso al reddito.

Il governatore della Banca del Giappone ha detto che l'istituto centrale nipponico alzerà il tassi e aggiusterà il livello di sostegno monetario se il miglioramento dell'economia e dei prezzi proseguirà. Dopo il suo intervento, sul secondario nipponico il rendimento del decennale è salito al massimo dal 2011 a 1,255%. 24 gennaio meeting BoJ. Sul fronte macro, il sentiment delle imprese manifatturiere giapponesi è migliorato in gennaio dopo il calo del mese scorso mentre le prospettive per i prossimi tre mesi restano invariate a causa delle incertezze sulle politiche Usa.

 

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