CAFFE’ ESPRESSO

16 dicembre 2024 - Oggi indici Pmi flash.

Venerdì diversi esponenti del board Bce si sono espressi a favore di ulteriori tagli dei tassi di interesse se l'inflazione continuerà a procedere verso l'obiettivo del 2%. Nel meeting di giovedì scorso l'istituto ha tenuto la porta aperta a un ulteriore allentamento, anche se alcuni analisti hanno giudicato i segnali di Lagarde in tal senso meno chiari di quanto avessero sperato.

Venerdì, intanto, Francoforte ha fatto sapere che già dal 17 dicembre non effettuerà più alcuna operazione sui reinvestimenti nell'ambito del programma Pepp, destinato comunque a terminare a fine anno.

Evento cloù della settimana sarà il Fomc del 17 e 18, con un taglio dei tassi da un quarto di punto dato praticamente per scontato. L'attenzione sarà in particolare sulle nuove proiezioni economiche dell'istituto: fanno da sfondo un mercato del lavoro forte e un'inflazione più resistente del previsto e le prospettive di una guerra commerciale con l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, oltre ai rischi di geopolitica.

 

Sul fronte macro, i mercati questa mattina monitoreranno attentamente l'andamento dei Pmi di dicembre. A livello di blocco, la stima flash dovrebbe evidenziare un leggero acuirsi della contrazione dell'attività economica, con servizi e manifattura entrambi sotto la soglia di 50.

MOOdy's ha tagliato a sorpresa il rating di Parigi venerdì, aumentando la pressione sul nuovo primo ministro Francois Bayrou per convincere un Parlamento diviso ad appoggiare i suoi sforzi per risanare le finanze pubbliche.

Il declassamento, avvenuto al di fuori del regolare programma di revisione di Moody's per la Francia, porta il rating ad “Aa3” da “Aa2” con prospettive stabili per le mosse future e lo pone in linea con quelli delle agenzie rivali Standard & Poor's e Fitch.

L'indice Pmi del settore manifatturiero Japan è sceso a un ritmo più lento a 49,5 a dicembre da 49,0 a novembre. L'indice è rimasto al di sotto della soglia di 50,0 che separa l'espansione dalla contrazione da giugno.

Il dollaro sfiora i massimi di tre settimane rispetto alle principali controparti, in seguito alle aspettative che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse questa settimana ma poi segnalerà un ritmo di allentamento misurato per il 2025.

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