Dopo le stime sul Pil della zona euro nel terzo trimestre, che hanno messo in luce una crescita superiore alle attese ma anche rischi per il futuro, stamane prosegue la carrellata di dati macro di primo piano con le letture preliminari dell'inflazione di ottobre. Il dato, assieme a quello sulla crescita, assume un'importanza rilevante anche per la Bce che al meeting di metà dicembre diffonderà le nuove previsioni dello staff su Pil e inflazione.
Nel primo pomeriggio di oggi verranno resi noti dati di primo piano dagli Usa, fondamentali in vista del meeting Fed del mese prossimo, subito dopo le elezioni Usa. Si parte con l'indice Pce di settembre con la componente 'core' attesa in marginale calo a 2,6% su anno rispetto al mese precedente. In attesa dei dati governativi sul mercato del lavoro di domani, sempre dagli Stati uniti giungerà la nuova fotografia settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione. Ieri i dati sul settore privato Adp hanno mostrato un incremento di nuovi posti di lavoro decisamente superiore alle attese.
Con le riaperture del pomeriggio si chiude la tornata d'aste di fine mese che ha visto i tassi dei Btp a 5 e 10 anni salire al massimo di due mesi e quelli del Bot semestrale scendere al minimo da gennaio 2023. I dati sul Pil della zona euro hanno mostrato una certa resilienza mentre l'inflazione tedesca è salita indebolendo in modo significativo le aspettative per un taglio dei tassi da 50 punti base da parte della Bce in dicembre.
La presidente Bce ha ribadito che nella zona euro l'inflazione raggiungerà l'obiettivo del 2% e vi resterà nel corso del 2025.
Al termine della due giorni di politica monetaria, la Banca del Giappone ha lasciato invariati i tassi in linea con le attese. L'istituto ha sottolineato la necessità di monitorare gli sviluppi dell'economia globale collegando il futuro percorso della politica monetaria ai rischi per la fragilità della ripresa dell'economia interna. La Banca del Giappone ha inoltre ribadito che continuerà ad alzare i tassi se l'economia e la dinamica dei prezzi si muoveranno in linea con le previsioni. Dopo la decisione dell'istituto, i rendimenti dei titoli a dieci anni sono scesi leggermente e lo yen è salito restando però sui minimi di tre mesi sul dollaro. Sul fronte macro, a settembre la produzione industriale è aumentata dell'1,4% su mese, oltre le attese per +1%. Le vendite al dettaglio del mese scorso sono aumentate dello 0,5% su anno, ben al di sotto del consensus per +2,3%.
Presentato ieri, il primo budget del governo Laburista comprende il maggior aumento delle tasse degli ultimi tre decenni. La ministra delle Finanze Reeves ha aperto la strada a un maggiore indebitamento per gli investimenti a lungo termine per dare una spinta all'economia britannica, zavorrata dalla crisi finanziaria globale del 2007-2009 e dagli shock della Brexit, del Covid e dell'impennata dei prezzi dell'energia.
In settembre le vendite al dettaglio tedesche hanno registrato un incremento di 1,2% su mese a fronte di un'attesa per -0,5% e una crescita di 3,8% su anno, oltre il consensus per +1,6%.
Yen in lieve rialzo dopo la decisione della Banca del Giappone e il dollaro guadagna terreno in attesa dei dati di domani sul mercato del lavoro Usa.