Nella seduta di ieri, i rendimenti euro sono tornati moderatamente a salire, dopo il netto calo innescato dai toni accomodanti di Jerome Powell a Jackson Hole la scorsa settimana, in un movimento definito fisiologico dagli operatori ma favorito anche dalle parole meno dovish utilizzate nel corso dello stesso simposio dai vertici di Francoforte.
Gli analisti puntano l'attenzione su un consiglio Bce diviso tra falchi ancora focalizzati sul controllo dell'inflazione - Robert Holzmann ha avvertito che la banca centrale potrebbe astenersi dall'abbassare i tassi il mese prossimo - e colombe più concentrate su crescita e mercato del lavoro.
L'allentamento complessivo prezzato da qui a fine anno nel blocco è di 65-70 pb, mentre gli investitori attendono l'aggiornamento sul Cpi di agosto nell'Eurozona, che verrà diffuso venerdì, giorno in cui arriveranno anche i dati sul Pce core di luglio, misura dell'inflazione preferita dalla Fed.
I mercati ormai guardano a quanto, non a quando, l'istituto statunitense inaugurerà il suo ciclo di ammorbidimento monetario con un ammontare di 100 pb di riduzione visti entro dicembre.
La possibilità di un ulteriore significativo repricing delle attese, dicono i trader, è limitata prima della pubblicazione dei numeri sui payroll Usa di agosto - in calendario il 6 settembre -, dopo che Powell a Jackson Hole ha spostato l'attenzione dai rischi al rialzo sui prezzi a quelli al ribasso sull'occupazione.
Con un'agenda macro scarna oggi, l'attenzione di prima mattina è all'indagine Gfk sulla fiducia dei consumatori tedeschi risultata ben sotto le attese, dopo che ieri l’indice Ifo sul livello di confidence delle imprese ha evidenziato un deciso calo, allontanando le speranze di ripresa per la prima economia della zona euro. Il Pil finale del secondo trimestre ha intanto confermato il preliminare, con una contrazione dello 0,1% congiunturale e un +0,3% tendenziale.