Si riparte con un rendimento decennale al 3,79%, minimo da quasi due mesi, e da uno spread sul Bund a 130 punti base in un mercato che, rincuorato dalla conferma del processo di disinflazione in corso negli Usa, guarda alla prospettiva di un allentamento Fed già a settembre.
Nella sua recente testimonianza al congresso all'inizio della settimana, Jerome Powell ha riconosciuto esplicitamente i recenti progressi sul fronte prezzi ma ha sottolineato che un taglio dei tassi resta vincolato al loro effettivo raffreddamento, oltre che all'andamento del mercato del lavoro.
Secondo dati diffusi ieri nel mese di giugno il Cpi statunitense ha evidenziato un incremento su base annua del 3% e su base mensile un calo dello 0,1% - il primo numero a segno meno in quattro anni - contro attese pari rispettivamente a +3,1% e +0,1%.
Anche la più monitorata componente core (che esclude energetici e alimentari) ha segnalato un rallentamento, registrando un +3,3% tendenziale e un +0,1% congiunturale (consensus +3,4%, +0,2%).
Osservando le serie degli ultimi mesi, l’indice di fondo dopo numerose letture con una crescita mensile tra lo 0,3% e lo 0,4% ha mostrato una decelerazione a maggio (+0,2% m/m) confermata a giugno (+0,1%).
Il rapporto sull'inflazione ha seguito l'aggiornamento di venerdì scorso sul tasso di disoccupazione, salito a giugno al 4,1% - ai massimi da due anni e mezzo - dal 4,0% di maggio.
In questo quadro diventa sempre più probabile la possibilità - prezzata ieri al 90% dal precedente 75% - di un taglio di 25 punti base da parte del Fomc del 17-18 settembre, mentre la prossima riunione di luglio (30-31) sarà propedeutica per Powell ad anticipare un prossimo cambio di politica monetaria.
BCE - Francoforte effettuerà altri due tagli dei tassi quest'anno, a settembre e a dicembre, secondo la gran parte degli economisti in cui come seconda ipotesi viene data la possibilità di una sola riduzione entro fine 2024.
E' atteso questa sera il verdetto di Scope Ratings sul merito di credito della Repubblica italiana, ultimo dei pronunciamenti da parte delle agenzie di rating per questa tornata estiva. Moody's, S&P Global, Dbrs e Fitch hanno tutte e quattro mantenuto invariato il loro giudizio. L'agenzia basata in Germania valuta attualmente il debito di Roma "BBB+" con outlook stabile.