Dopo aver perso terreno fino al minimo dall'aprile 1990 a 160,245, lo yen recupera improvvisamente portandosi a 155,67 con gli operatori che citano il tanto atteso intervento da parte delle autorità giapponesi. La divisa nipponica, che da inizio anno ha ceduto l'11%, ha toccato in precedenza il minimo da 34 anni in una seduta dagli scambi sottili per via della festività. Alcune fonti hanno riferito di banche giapponesi viste vendere dollari in cambio di yen.
La settimana sul secondario, scandita dal meeting Fed che inizia domani, riparte dai 130 punti base per lo spread tra i rendimenti dei decennali italiani e tedeschi e da 3,89% del tasso del benchmark marzo 2034. Nella seduta di venerdì i tassi sono scesi dopo che l'indice Pce 'core' Usa si è rivelato in linea con il consensus, confermando le attese del mercato di un probabile rinvio di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. L'attenzione degli investitori, alla conclusione della riunione della Banca centrale Usa, sarà rivolta a qualsiasi indizio che sveli le prospettive dei tassi, quanto mai incerte soprattutto dopo gli ultimi dati macro. I mercati monetari prezzano un allentamento complessivo quest'anno per 30 punti base. Da ricordare la chiusura dei mercati giapponesi per festività.
Dopo gli indicatori sulla dinamica dei prezzi negli Stati Uniti, l'attenzione degli investitori sarà rivolta alla zona euro. Oggi pomeriggio la Germania diffonde la stima preliminare dell'inflazione della prima economia del blocco per il mese di aprile. Le attese sono per una lettura invariata dell'indice armonizzato rispetto al mese precedente a 0,6% e 2,3%, rispettivamente a livello congiunturale e tendenziale. Questa stima, come quella della Spagna che verrà resa nota in mattinata, assume un'importanza particolare in quanto può confermare o meno il percorso discendente dei prezzi nella zona euro e, di conseguenza, influenzare il corso dei tassi di interesse Bce. Diffuso venerdì, un sondaggio a cura della Banca centrale ha messo in luce come i consumatori abbiano ridotto le loro aspettative per l'inflazione nei prossimi 12 mesi, ma continuino a vedere una crescita dei prezzi superiore all'obiettivo della Banca centrale europea del 2%.
L'agenzia canadese ha confermato venerdì sera il proprio giudizio sull'Italia a 'BBB (high)' con trend stabile citando tra i punti di forza del Paese una ripresa post-Covid più solida del previsto e di altre economie della zona euro nonché la previsione di un'accelerazione della crescita ponendo tuttavia l'accento sulla zavorra del debito. La decisione di DBRS di non rivedere il proprio giudizio si allinea a quella analoga di S&P Global. Venerdì sarà la volta di Fitch ('BBB', stabile) e a fine maggio di Moody's ('Baa3', stabile).
Focus di giornata sullo yen che si è apprezzato non solo contro dollaro ma anche contro euro e sterlina. Attorno alle 7,40 il cross euro/dollaro <EUR=> vale 1,0725 (in rialzo di 0,31%); il cambio euro/yen <EURJPY=> 167,64 (in calo di 0,98%) mentre il dollaro <JPY=> scambia a 156,3 su yen (in calo di 1,28%).
Prezzi del greggio in calo sulle aspettative che tassi di interesse Usa alti ancora a lungo possano indebolire la domanda mentre le notizie di colloqui per un cessate il fuoco a Gaza smorzano i timori di problemi alle forniture.