I tre eventi clou della scorsa settimana - il board Bce, la testimonianza semestrale al Congresso di Jerome Powell e i dati sui payroll Usa - hanno cementato le attese di mercato per un primo taglio dei tassi da parte di Fed e Bce a giugno e aumentato - dopo il netto repricing avvenuto da inizio anno - da 92 pb a circa 105 l'ammontare complessivo di allentamento visto per quest'anno da parte di Francoforte.
Mercoledì, intanto, la Bce dovrebbe pubblicare l'esito della revisione del suo quadro operativo per la gestione dei tassi di interesse a breve termine. Il nuovo framework di riferimento punta a migliorare la capacità della banca centrale di mantenere il controllo sui tassi del mercato monetario mentre riduce il suo bilancio.
Sarà diffuso venerdì, invece, l'ammontare dei rimborsi anticipati in ambito Tltro.
La Banca del Giappone di sta avvicinando all'idea di porre fine ai tassi di interesse negativi questo mese, viste le aspettative di forti aumenti salariali nelle trattative annuali quest'anno, secondo quattro fonti.
L'economia giapponese ha evitato una recessione tecnica: il Pil del quarto trimestre è stato infatti rivisto a +0,4% annualizzato da -0,4% della prima lettura, comunque ben al di sotto delle attese che erano per un +1,1%.
Con un'agenda scarica oggi, gli occhi sono ai dati sull'inflazione Usa di febbraio che saranno resi noti domani. Le attese per l'indice generale sono per un tendenziale invariato al 3,1%, mentre la componente core dovrebbe decelerare a 3,7% su anno da 3,9%. Numeri superiori alle attese potrebbero ravvivare i timori secondo cui la Fed potrebbe impiegare più tempo del previsto prima di avviare il ciclo di allentamento esercitando pressioni al rialzo sui rendimenti, soprattutto se parallelamente il mercato del lavoro non rallenterà il passo.
Lo yen si rafforza contro il dollaro sui segnali di uscita della Banca del Giappone dai tassi negativi.