CAFFE’ ESPRESSO

9 gennaio 2024 - Attività intensa sul fronte delle emissioni.

Si riparte da 3,80% per il tasso del Btp decennale benchmark e da 167 punti base per lo spread sul Bund, in un contesto di rendimenti in aumento dovuto al fatto che gli investitori hanno ridimensionato le scommesse sui tagli dei tassi di interesse per quest'anno. Ieri intanto Goldman Sachs ha escluso che possa riemergere un rischio sul debito sovrano dell'Italia, e ha affermato che lo spread Btp-Bund dovrebbe mantenersi per l'intero anno nell'area attuale, poco sotto quota 170.

In questo primo scorcio d'anno l'attività di emissione è intensa anche sul fronte corporate: ieri sono state impegnate nel collocamento di bond Mediobanca, Generali ed Eni e Bper Banca ha dato mandato per esplorare il potenziale interesse del mercato per una emissione obbligazionaria AT1.

Nello specifico :

Bper Banca (BPE.MI) ha dato mandato a un pool di banche di verificare il potenziale interesse di investitori istituzionali rispetto a una possibile emissione obbligazionaria Additional Tier 1.

Eni (ENI.MI) ha collocato una nuova obbligazione a tasso fisso a 10 anni nell'ambito del programma Emtn. Il prezzo al reoffer è di 99,277; la cedola fissa è pari a 3,875%. Ordini finali a 4,1 miliardi.

Generali (G.MI) ha collocato un green bond dual tranche a 5 anni e 10 anni. Le due tranche valgono rispettivamente 500 e 750 milioni di euro. Il prezzo al reoffer è 100 per entrambe le tranche, con cedola fissa pari a 3,212% per la scadenza a 5 anni e 3,547% per quella decennale.

Mediobanca (MB.MI) ha lanciato un bond a 5 anni 'short' da 750 milioni con una cedola al 3,25% e ordini per il 70% da investitori esteri.

I rendimenti sui titoli di Stato a 10 anni cinesi sono scesi sotto la soglia psicologica del 2,5%, ai minimi da aprile 2020, sulle attese del mercato di ulteriore stimolo per spingere la ripresa economica.

 

 

L'attenzione è sull'economia tedesca: la produzione industriale a novembre ha registrato una flessione congiunturale dello 0,7% contro attese che erano per un aumento dello 0,2%, dopo la flessione dello 0,4% a ottobre.

L'attenzione passerà poi ai numeri di novembre sulla disoccupazione: alle 10 sarà la volta del dato italiano, e un'ora più tardi sarà diffuso quello relativo alla zona euro, dove il tasso dovrebbe mantenersi al 6,5%.

 

I prezzi al consumo 'core' a Tokyo in dicembre si sono attestati al 2,1% su anno, in linea con le attese e in rallentamento per il secondo mese consecutivo, un dato che alleggerisce le pressioni sulla Banca del Giappone rispetto all'uscita dalla politica ultra-accomodante. Le spese delle famiglie a novembre sono scese per il nono mese di fila (-2,9% tendenziale contro attese per una flessione del 2,3%) sottolineando la fragilità dell'economia.

 

Pausa nel rally del dollaro mentre i trader tornano a scommettere sui tagli dei tassi da parte della Fed quest'anno.

Prezzi del petrolio poco mossi, con il mercato che soppesa da una parte le tensioni in Medio Oriente e dall'altra i timori legati alla domanda e l'aumento delle forniture Opec.

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