L'evoluzione della crisi innescata sabato 7 ottobre dall'attacco di Hamas a Israele e la successiva reazione israeliana su Gaza resta la principale preoccupazione dei leader mondiali.
Venerdì l'agenzia di rating S&P ha confermato il rating BBB e mantenuto stabile l'outlook sul paese. La serie dei pronunciamenti sull'Italia proseguirà venerdì con Dbrs, il 10 novembre con Fitch e il 17 novembre con Moody's, l'agenzia più temuta visto l'attuale rating a Baa3 con outlook negativo, a un passo dal livello junk.
La settimana riparte da 4,93% per il tasso del Btp decennale benchmark e da 203 punti base per lo spread sul Bund.
Gli investitori sono ormai proiettati sul meeting di giovedì.
Con i mercati che sono tornati a concentrarsi sul tema della crescita, riflettori oggi sulla fiducia dei consumatori a livello di blocco, vista in peggioramento a ottobre. Domani gli investitori monitoreranno invece i Pmi flash della zona euro, con l'attività sia nei servizi che nel settore manifatturiero che non dovrebbe registrare variazioni di rilievo, mantenendosi sotto quota 50 che separa la crescita dalla contrazione.
In settimana sono in agenda alcuni numeri chiave per capire come la Fed potrebbe muoversi al prossimo meeting. Giovedì è attesa la lettura advance del Pil relativo al terzo trimestre mentre venerdì sarà la volta del dato di settembre per l'indice Pce core, una delle misure dell'inflazione più attentamente monitorate dalla banca centrale statunitense.