Riflettori, nel pomeriggio, sull'audizione della presidente Christine Lagarde davanti alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento Europeo.
I recenti toni hawkish della banca centrale hanno innervosito i mercati. Ma molto ora dipenderà dalla stima dell'inflazione di settembre: il dato a livello di zona euro è in agenda venerdì, con le attese che sono per un deciso rallentamento rispetto al 5,2% tendenziale registrato ad agosto.
Dalla Fed, intanto, arrivano segnali di ulteriori possibili rialzi dei tassi di interesse nonostante la pausa decisa la scorsa settimana, a fronte di un'inflazione considerata troppo alta.
Con un'agenda macro particolarmente scarica oggi, occhi in mattinata sull'indice Ifo che misura il sentiment delle imprese tedesche, visto in leggero peggioramento a settembre a 85,2.
Nota dettagli indici Pmi eurozona - L'indice Pmi flash composito (Pmi) è salito a 47,1 a settembre dal minimo di 33 mesi di 46,7 registrato ad agosto. Pur rimanendo al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione, il dato ha battuto le aspettative.L'attività complessiva di settembre ha registrato un calo nonostante le imprese abbiano aumentato i prezzi in misura modesta. L'indice composito dei prezzi alla produzione è diminuito a 52,2 da 53,3, il minimo dall'inizio del 2021. Il Pmi dei servizi è aumentato a 48,4 da 47,9 ma ha registrato il secondo mese al di sotto della soglia di pareggio quest'anno. Il Pmi manifatturiero si trova al di sotto del livello di 50 dalla metà del 2022 e l'ultimo indice principale è sceso a 43,4 da 43,5, mancando le aspettative di un aumento a 44. L'indice che misura la produzione, che rientra nel Pmi composito, è rimasto fermo a 43,4 il mese scorso. Una parte dell'attività deriva dalle fabbriche che hanno completato gli ordini esistenti. L'indice del lavoro arretrato è sceso a 38,1 da 39,8, la lettura più bassa da quando la pandemia Covid si stava diffondendo a livello globale nel maggio 2020.