Rendimenti visti in marginale rialzo nel collocamento del Buono annuale nell'asta di questa mattina. Ieri in chiusura, sul mercato grigio di Mts, il rendimento del Bot con scadenza 13 settembre 2024 valeva circa 3,90% da confrontare con 3,820% dell'asta di metà agosto. L'appuntamento di rilievo però resta quello di domani quando, nel collocamento a medio lungo, verrà offerta la corposa cifra di massimi 9,75 miliardi di euro in quattro titoli, tra cui un tre anni, un nuovo sette anni e due trentennali.
L'indice Zew nel mese di settembre dovrebbe segnalare un ulteriore peggioramento, scendendo a -15 dal precedente -12,3. Le previsioni riflettono il deterioramento della prima economia del blocco, che l'Ue dà in recessione quest'anno, messo in evidenza dai recenti dati macro come la produzione industriale.
L'indice dei prezzi all'ingrosso ad agosto sale dello 0,2% su mese mentre flette del 2,7% su anno, da -0,2% e -2,8% rispettivamente di luglio.
Il dollaro recupera una parte delle perdite di ieri, in attesa degli importanti dati sull'inflazione Usa di agosto in agenda domani; lo yen è vicino al livello più alto dell'ultimo mese dopo i segnali sul fatto che la fine della politica dei tassi negativi in Giappone potrebbe essere prossima.
La Commissione europea ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per quest’anno: il Pil Ue aumenterà dello 0,8% nel 2023 dall’1% previsto nelle stime di primavera, e dell’1,4% nel 2024, dall’1,7% nel 2024. Limate anche le previsioni per l’Italia che quest’anno è stimata crescere dello 0,9% (dall’1,2%) e dello 0,8% nel 2024 (dall’1,1% di primavera quando era già maglia nera). Male pure la Germania: -0,4% (dallo 0,2%) per il 2023 e +1,1% (dall1,4%) per il prossimo anno. In controtendenza la Spagna che quest’anno crescerà del 2,2% (dall’1,9%) e dell’1,9% (dal 2%) il prossimo. Nell’Eurozona l’inflazione è prevista al 5,6% nel 2023 (rispetto al 5,8%). In Italia l’inflazione è prevista quest’anno al 5,9% per scendere il prossimo al 2,9%; in Germania al 6,4% nel 2023 e al 2,8% nel 2024. Bruxelles osserva che "il brusco rallentamento dell’erogazione di credito bancario mostra che l’inasprimento della politica monetaria si sta facendo strada nell’economia". Nonostante la forte stagione turistica in molte parti d’Europa si assiste a un affievolimento dello slancio nei servizi e a una persistente debolezza nell’industria. Il rallentamento dell’economia cinese avrà un impatto anche sull’economia europea che non potrà contare su un aumento della domanda esterna. Mercato obbligazionario in posizione di attesa. Il 14 settembre è in agenda il meeting della BCE, il 20 settembre quello della FED.