Il dollaro si apprezza e si porta sui massimi da due mesi. Il cross eurousd scende e sfiora 1,07. Salgono i tassi Usa. I verbali dell’ultima riunione del comitato sulla politica monetaria hanno messo in evidenza che la Federal Reserve è divisa sul proseguimento dell’azione repressiva sull’inflazione. Una parte dei membri dice di andare avanti ed una parte propone uno stop, giusto per vedere se i precedenti rialzi sono stati sufficienti. Dai colloqui alla Casa Bianca sono giunti segnali di miglioramento sulla questione dell'innalzamento al tetto del debito, necessario per evitare un default della prima economia mondiale a partire dal primo giugno, benché resti l'incertezza su molti punti. Intanto Fitch mette il rating Usa sotto osservazione in vista di un possibile downgrade a causa del rischio default. Attesa nel primo pomeriggio la seconda lettura del Pil degli Stati uniti che, da attese, dovrebbe confermare il +1,1% su trimestre della lettura preliminare. Nel quarto trimestre del 2022 la crescita era stata del 2,6%. Il Pil tedesco nel primo trimestre registra flessioni dello 0,3% congiunturale e dello 0,2% destagionalizzato su anno, dopo la stima preliminare di fine aprile che dava una variazione nulla su trimestre e un +0,2% tendenziale. L’eurousd ha corretto significativamente sul cambio di aspettative sui tassi Usa che tolgono potenziale di rialzo al cross di qui a fine anno: tale scenario su cui sembrano convergere ora i mercati è sempre stato il nostro scenario base che corrisponde ad una previsione del cross 1,05-1,10/1,06-1,12 per i prossimi mesi con una maggiore pressione sulla parte alta nell’ultimo quadrimestre. Ora siamo centrali rispetto a tale range e quindi neutrali: non escludiamo su questi livelli una reazione tecnica con l’annuncio di accordo sul tetto del debito.