La presidente Bce Lagarde ha definito "molto molto probabile" il rialzo di 50 punti base a marzo, dicendo che "nel breve termine, l'inflazione core resterà alta" e ha suggerito alle banche di rinegoziare i mutui a tasso variabile con la clientela per non rischiare che i maggiori costi per il mutuatario si traducano in crediti in sofferenza per gli istituti.
In settimana l'attenzione del mercato sarà rivolta alla testimonianza di due giorni del presidente della Fed Powell davanti al Congresso degli Stati Uniti (martedì e mercoledì) e al rapporto sui posti di lavoro di febbraio (previsto per venerdì), che probabilmente detteranno il percorso della banca centrale americana nel prossimo futuro.
Unico appuntamento di rilievo con il fronte macro sarà in mattinata con la lettura di marzo dell'indice sulla fiducia dei consumatori europei Sentix.
La Cina ha fissato un obiettivo prudente per la crescita economica di quest'anno, pari a circa il 5%, con l'avvio della sessione annuale del Congresso Nazionale del Popolo che si appresta ad attuare il più grande cambiamento del governo in un decennio. Il Pil cinese è cresciuto nel 2022 solo del 3% uno dei peggiori risultati degli ultimi decenni, schiacciato da tre anni di restrizioni COVID-19, dalla crisi del vasto settore immobiliare, da un giro di vite sulle imprese private e dall'indebolimento della domanda di esportazioni cinesi.
La Banca del Giappone si appresta a mantenere la sua politica ultra accomodante, incluso il discusso tetto ai rendimenti delle obbligazioni, nel meeting di policy di due giorni che si chiuderà venerdì 10, in attesa di un passaggio di testimone nella guida dell'istituto che potrebbe mettere fine al massiccio stimolo monetario dell'uscente Kuroda.