Sul fronte macro, riflettori puntati domani sui prezzi al consumo Usa di gennaio da cui dovrebbe emergere un ulteriore calo a perimetro annuo a +6,2% dal precedente +6,5%, come anche a livello 'core' (le attese sono per un +5,5% annuo rispetto al +5,7% di dicembre). A livello mensile invece è previsto un lieve aumento in ambo i parametri. Passando alla zona euro, sempre domani, è prevista la pubblicazione della nuova lettura del Pil del quarto trimestre che da attese dovrebbe confermare quella diffusa lo scorso 31 gennaio a +0,1% su trimestre e a +1,9% su anno. Mercoledì invece sarà la volta della produzione industriale di dicembre vista scivolare in territorio negativo sia a perimetro mensile che annuo.
Al via a Bruxelles la riunione dei ministri delle Finanze dei Paesi della zona euro cui prenderanno parte, per la Bce, anche la presidente Lagarde e il consigliere Panetta. Domani l'Ecofin invece affronterà il nodo delle regole del patto di Stabilità. Al centro del dibattito odierno, dopo il recente consiglio europeo, la questione energetica ma anche gli sviluppi macroeconomici e finanziari tenendo conto delle previsioni della Commissione. In mattinata infatti Bruxelles diffonde le stime d'inverno in cui offrirà una fotografia aggiornata della situazione economica della zona euro con un'attenzione particolare alla recessione. Nel quarto trimestre, sulla base di dati preliminari, il Pil della zona euro è cresciuto dello 0,1% evitando la recessione per un soffio. Per quanto riguarda l'Italia, lo scorso novembre la Commissione aveva tagliato le previsioni per quest'anno allo 0,3% ma aveva stimato una crescita per il 2022 nettamente più forte del previsto al 3,8%, con un Pil visto all'1,1% nel 2024. Sale intanto a circa 800 miliardi la spesa dei Paesi Ue per proteggere famiglie e imprese dal caro-energia.
Attesa domani la presentazione al parlamento dell'accademico Kazuo Ueda scelto dal governo come nuovo governatore della Banca centrale nipponica. Se confermato, Ueda dovrà gestire l'iter per l'abbandono di una politica ultra-accomodante, in un percorso complicato dalla montagna del debito. La maggior parte degli analisti sostiene che la sua nomina, del tutto inaspettata, potrebbe essere il segnale di un abbandono di un contesto di tassi di interesse ultra bassi prima del previsto. Per il segretario dello staff di Ueda negli anni in cui fu membro del consiglio della BoJ, l'istituto si aspetta che Ueda non si affretti a rivedere la politica monetaria lasciando che siano i dati a guidare la tempistica dell'uscita. Venerdì scorso Ueda ha detto che l'attuale politica monetaria giapponese è appropriata e dovrebbe continuare.