CAFFE’ ESPRESSO

21 luglio 2017 - Toni accomodanti di Draghi: tassi fermi ma, con certa sorpresa, euro ancora più forte.

L’interpretazione  alle dichiarazioni di Draghi che hanno dato gli operatori del mercato valutario è diversa da quella degli operatori dell’obbligazionario. Il dollaro, dopo un iniziale guadagno (eurousd sceso a 1,147) ha perso terreno fino a 1,167 di questa mattina. I tassi invece hanno subito una lieve limatura.

In sintesi il meeting Bce ha confermato interamente la guidance sul Qe, che proseguirà invariato a 60 miliardi di euro mensili fino a dicembre e comunque finché non si riscontrerà un aggiustamento durevole del sentiero d'inflazione. Inoltre, in caso di necessità, il programma potrà essere esteso nella durata e nell'importo. Alla luce di una crescita ormai robusta, però, una discussione sul futuro del programma di acquisto asset dovrebbe essere avviata in autunno, ha spiegato Draghi, ma al momento nessun comitato è stato incaricato di lavorare su nuove opzioni. Nelle valutazioni di Francoforte l'inflazione non è al momento dove dovrebbe essere e questo impone di essere pazienti e perseveranti .

La giornata di oggi non prevede appuntamenti con l’agenda macro. Le attenzioni iniziano ad essere rivolte alla riunione della Fed di mercoledì prossimo.

Il calo del dollaro di oltre il 10% da marzo ad oggi è una sorta di manovra espansiva per gli Usa e restrittiva per l’Ue: questo potrebbe da un lato lasciare più libera la Fed di promuovere un rialzo dei tassi nel 2017 e procedere nel tapering. La Bce invece dovrà valutare l’impatto sull’economia dell’apprezzamento dell’euro. Non è solo la crescita ad essere influenzata dalla variabile cambio ma anche il livello di inflazione: gli Usa con un dollaro più debole avrebbero un costo import maggiore, l’Ue con un euro robusto vedrebbero un minor esborso per l’import. Chiaro che è un’approssimazione: l’impatto è sofisticato da calcolare e dipende dalla composizione dell’import/export con ogni singolo paese. Sarà interessante vedere che livello di cambio utilizzerà la Bce nella sua revisione delle previsioni di settembre.

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