La crescita economica Usa ha rallentato meno rapidamente nel primo trimestre di quanto inizialmente pensato. Il PIL è cresciuto dell'1,2% su anno contro lo 0,7% riferito il mese scorso. Si tratta della performance più debole dal primo trimestre 2016 e segue l'espansione del 2,1% del quarto trimestre. Il rallentamento, comunque, probabilmente non riflette realmente la salute dell'economia. Il Pil dei primi tre mesi dell'anno tende infatti a risultare più debole per le difficoltà con i calcoli dei dati, di cui il governo è a conoscenza e che sta cercando di risolvere. Gli economisti si aspettavano una revisione allo 0,9%. Il dollaro recupera leggermente terreno.
La mancata intesa con Trump ha spinto la cancelliera tedesca ad alcune considerazioni sul fatto che l'Europa non può più fare totale affidamento sui suoi partner.
A poco più di una settimana dal consiglio Bce dell'8 giugno, il presidente Draghi riferirà nella consueta audizione trimestrale alla Commissione economica del Parlamento europeo. Dopo i toni rassicuranti sullo stato di salute dell'economia della zona euro, utilizzati di recente, le sue parole verranno attentamente soppesate alla ricerca di indizi su modalità e tempistiche di un eventuale e graduale percorso di ridimensionamento del Qe.
Indice del dollaro in rialzo lascia i minimi dei sei mesi e mezzo e ignora l'ultimo test missilistico coreano, mentre l'attenzione del mercato si concentra invece sulle attese di una stretta Fed il mese prossimo.
Prezzi del petrolio in calo, con i tagli alla produzione che non riescono a impressionare il mercato, colpito invece più dall'intensificarsi delle trivellazioni Usa.
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Zona euro, audizione trimestrale Draghi a Commissione Economica Parlamento
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