La Banca centrale europea ha assegnato 233,473 miliardi di euro di fondi a quattro anni nella quarta ed ultima finestra del secondo programma Tltro (Targeted long-term refinancing operations), accogliendo le richieste presentate da 474 banche della zona euro. Le attese erano per un'assegnazione di 125 miliardi di euro. Nei giorni scorsi le banche delle zona euro hanno rimborsato fondi per 16,7 miliardi da precedenti operazioni Tltro, in tempo per trasferire il collaterale sull'operazione odierna. L'importo raccolto oggi va ad aggiungersi ai 507 miliardi di euro assegnati nelle tre precedenti operazioni Tltro2. Lo schema - annunciato da Francoforte un anno fa nell'ambito di un pacchetto di misure di stimolo all'economia, ma che il consiglio di questo mese ha deciso di non rinnovare - prevede che gli istituti possano vedersi riconosciuta una remunerazione sui fondi ottenuti in prestito dalla Bce, purché incrementino oltre una determinata soglia gli impieghi nei confronti di imprese e famiglie. Le banche in teoria potrebbero infatti ottenere i fondi a un tasso negativo, fino a -0,40%, attuale livello di penalizzazione applicato alla liquidità depositata a fine giornata in Bce. Tra le banche italiane Intesa Sanpaolo ha partecipato all'asta Tltro II per un ammontare di 12 miliardi di euro. La partecipazione complessiva alle operazioni Tltro II di Intesa raggiunge quindi l'ammontare massimo richiedibile di 57 miliardi. Le banche italiane hanno complessivamente tirato 54 mld ieri. Da quanto emerge dall’ultimo bollettino mensile della Bce la ripresa economica dell'area dell'euro si consolida in modo continuo e i dati piu' recenti, soprattutto i risultati delle indagini congiunturali, hanno accresciuto la fiducia del Consiglio direttivo della Bce nel fatto che l'espansione economica in atto continuera' a consolidarsi e ad ampliarsi. Nonostante l’inflazione si stia muovendo al rialzo in Europa, notiamo che la forward inflation a 5 anni attesa tra 5 anni, cioè le aspettative di inflazione di lungo termine, sono scese al livello più basso da fine novembre scorso (1,63%; ieri erano a 1,67%) dopo aver toccato un picco a 1,8% a fine gennaio 2017. Sapendo che questo è uno dei parametri maggiormente seguiti dalla Bce in tema “prezzi”, appare prematuro aspettarsi un atteggiamento meno espansivo nei prossimi mesi da parte della banca centrale europea. I fatti di Londra non hanno effetto sui mercati: un atteggiamento ormai consueto.
La forte richiesta di fondi nella quarta e ultima operazione Tltro2 della Bce non è riuscita a dare una spinta duratura al mercato obbligazionario italiano, che ha chiuso debole la seduta di ieri, sui minimi, annullando il buon andamento della mattinata. La consistente quantità di nuova moneta entrata nel sistema va a rafforzare ulteriormente l'attuale posizione ultra espansiva delle Bce: secondo gli operatori questo consolida le aspettative che Francoforte cambi la sua 'forward guidance' sui tassi nel meeting di giugno e poi, in ottobre, annunci l'avvio del 'tapering' del Qe a partire da inizio 2018. I Btp ripartono stamane da un tasso decennale di 2,45%, lo spread su Bund da 202 pb, dopo essere sceso ieri anche sotto quota 200, per la prima volta dal 'roll' su piattaforma Tradeweb del benchmark 10 anni al Btp giugno 2027, avvenuto martedì scorso.
In mattinata arriveranno le stime flash di marzo dei Pmi di zona euro, Germania e Francia e nel pomeriggio quelli Usa.
Dal Giappone è intanto uscito il Pmi manifatturiero di marzo, la cui crescita segna una lieve frenata, di pari passo col rallentamento del flusso di nuovi ordini e della produzione.
Secondo il presidente della Fed di Dallas Kaplan occorre muoversi "deliberatamente ma pazientemente" per rimuovere lo stimolo monetario, fintantoché l'economia continua a progredire verso i target fissati dalla banca centrale. L'esponente della Fed ha poi ribadito la propria previsione per una crescita superiore al 2% quest'anno, aggiungendo che il mercato del lavoro è relativamente tirato e che l'economia sta compiendo ragionevoli progressi verso l'obiettivo di inflazione del 2%. Kaplan ha inoltre parlato dell'opportunità per la Fed di ridurre in futuro il proprio bilancio: ciò, ha spiegato, deve avvenire gradualmente e deve essere comunicato con chiarezza e anticipo, in modo da minimizzare gli effetti sul mercato.
DATI MACROECONOMICI
ZONA EURO
Stima flash Pmi manifattura
USA
Ordini beni durevoli febbraio
Markit, stima Pmi servizi marzo
Markit, stima Pmi composito marzo
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Bot a 6 mesi 29/9/2017 (182 giorni), in asta 29 marzo.
USA
Washington, intervento Yellen.