Appuntamento in mattinata con il Pmi sui servizi e con i numeri Istat sull'inflazione, in entrambi i casi di gennaio. Per quel che riguarda l'indagine sull'attività delle imprese nel settore terziario, dopo il 52,3 di dicembre le attese Reuters sono per una lettura in lieve ulteriore progresso a 52,5, dopo che l'altro ieri il dato di mercoledì sul manifatturiero ha leggermente disatteso le stime. Quanto al preliminare sull'inflazione, l'indice italiano di gennaio dovrebbe ricalcare l'accelerazione di quelli tedesco (1,9% il tasso annuo armonizzato), francese (1,6%) e spagnolo (3%), pur su livelli più modesti: le stime danno un indice Nic in rialzo di 0,2% su mese e 0,9% su anno, mentre l'armonizzato -- che incorpora i saldi stagionali di gennaio -- dovrebbe segnare una flessione congiunturale di 1,9% e un incremento tendenziale di 0,8% dopo lo 0,5% di dicembre.
Protagonisti della scena macro i numeri del dipartimento del Lavoro Usa sugli occupati di gennaio, che offriranno una primissima indicazione degli effetti della cosiddetta 'Trumponomics'. Diffuso ieri, il rapporto Adp ha evidenziato un risultato ampiamente superiore alle attese (+151.000 posti), lasciando intendere che anche i dati ufficiali potrebbero sorprendere al rialzo. La riunione Fomc si è intanto chiusa mercoledì sera con un previsto nulla di fatto e senza indizi di natura rilevante sulla strategia di politica monetaria per i prossimi mesi.
Con una mossa a sorpresa, questa mattina la banca centrale cinese (Pboc) ha alzato i tassi a breve termine, offrendo un nuovo segnale di progressiva stretta del proprio orientamento monetario, a fronte delle indicazioni di stabilizzazione che giungono dall'economia del Paese. Il tasso sulle operazioni repo a sette giorni è stato alzato di 10 punti base, al 2,35%: per quanto modesto l'incremento segnala la volontà della Cina sia di contenere il deflusso di capitali sia di tenere sotto controllo i rischi sul sistema finanziario generati da anni di politiche di stimolo tramite un aumento del debito.
L'attività del manifatturiero cinese si è espansa per il settimo mese consecutivo in gennaio, pur mostrando un rallentamento.
Prezzi in rialzo per il greggio, in scia alla notizia che il presidente Usa Trump potrebbe essere vicino a imporre nuove sanzioni su diverse entità iraniane, riaccendendo la tensione geopolitica tra i due Paesi.
L'euro/dollaro scambia sotto i massimi di ieri, in un mercato valutario che attende i dati occupazionali Usa del pomeriggio. Il biglietto verde scambia intanto vicino ai massimi di seduta sullo yen dopo l'operazione a sorpresa condotta stamane dalla Banca del Giappone, che si è offerta di acquistare titoli di Stato nazionali con l'obiettivo di abbassarne i rendimenti di mercato.
DATI MACROECONOMICI
ZONA EURO
Markit, Pmi servizi e composito finale gennaio
Vendite dettaglio dicembre
USA
Occupati non agricoli, tasso disoccupazione, salari medi, media ore settimanali lavorate gennaio
Ordini industria