CAFFE’ ESPRESSO

9 luglio 2025 - Ancora incertezze sui dazi.

Gli Usa hanno annunciato ieri l'introduzione di dazi pari a 50% sulle importazioni di rame e preannunciato una nuova tassazione su semiconduttori e prodotti farmaceutici, alzando la posta della sfida commerciale che continua a tenere sulle spine i mercati. L'annuncio segue di un giorno le lettere sui dazi inviate a 14 partner commerciali, tra cui attori strategici come Corea del Sud e Giappone. Mancano probabilmente un paio di giorni all'invio di una lettera in cui verrà comunicata all'Unione europea l'aliquota di tassazione sulle esportazioni verso Usa.

 

 

Nella seduta di ieri i tassi si sono nuovamente mossi al rialzo, con gli investitori concentrati sul tema dazi anche in assenza di appuntamenti di rilievo sotto il profilo macro.

 

Una pausa nel ciclo di tagli da parte di Francoforte è pressoché certa: molti esponenti dell'istituto centrale hanno sottolineato che i dati non potranno fare chiarezza sull'impatto dei dazi Usa in tempo per la riunione del 24 luglio, nonostante i crescenti timori legati all'incertezza su commercio e geopolitica a livello globale.

In serata Federal Reserve, alle prese con il dilemma se il rischio maggiore sia il rallentamento della crescita o l'inflazione, pubblica i verbali del meeting del 17-18 giugno.

In quell'occasione la banca centrale ha lasciato i tassi invariati segnalando però due tagli entro fine anno, benché il presidente Jerome Powell abbia detto di aspettarsi un possibile aumento dell'inflazione nel corso dell'estate per via dei dazi.

Deboli le valute asiatiche dopo le parole del presidente Usa, che esclude una proroga dell'entrata in vigore dei dazi rispetto alla scadenza del primo agosto.

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