CAFFE’ ESPRESSO

23 gennaio 2025 - Continua la fase priva di direzionalità.

L’amministrazione americana non ha preso decisioni sui dazi verso l’Europa ed in generale pare abbassare i toni consapevole dei rischi che l’introduzione comporterebbe specie, in una prima fase, sul fronte inflattivo. Questo ha indebolito leggermente il dollaro e ha permesso un leggero rientro dei tassi di interesse. Movimenti comunque minimi con gli operatori che continueranno a valutare gli impatti di eventuali ulteriori mosse Usa.

Le autorità cinesi hanno fatto sapere che nell'ambito della strategia del governo per attrarre finanziamenti a lungo termine per il comparto azionario verranno iniettati ogni anno centinaia di miliardi di yuan di capitali freschi provenienti da assicurazioni statali. Un primo progetto pilota verrà lanciato nella prima metà dell'anno. La notizia ha provocato un rialzo dei listini cinesi e di altre piazze asiatiche.

A poche ore dal suo insediamento, l'annuncio del neo presidente Usa di un investimento privato fino a 500 miliardi di dollari per finanziare infrastrutture legate all'intelligenza artificiale ha fatto volare i titoli delle società coinvolte nel progetto. L’amministrazione Usa ha detto che avrebbe usato i proventi derivanti dai dazi per tagliare le tasse ma finora questi incassi ammontano a 100 miliardi di dollari l'anno, una cifra esigua.

I banchieri centrali di Francoforte lasciano intravedere un ulteriore taglio dei tassi alla riunione del board del 30 gennaio prossimo mentre i mercati prezzano quattro interventi sul costo del denaro entro fine anno. La presidente Lagarde si è espressa a favore di questo scenario.

Ha preso il via e terminerà domani la riunione di politica monetaria della Banca del Giappone dalla quale il mercato si aspetta un rialzo dei tassi da 25 punti base. Sul fronte macro, l'export a dicembre è cresciuto per il terzo mese di fila con un incremento di 2,8% su anno, ben oltre le attese per il consensus di +2,3%. L'import ha segnato un aumento di 1,8%, al di sotto delle attese per +2,6%, e la bilancia commerciale ha messo a segno un avanzo di 130,9 miliardi di yen a fronte di un'attesa per un deficit di 53,0 miliardi.

Dollaro poco mosso nei confronti delle principali divise in assenza di annunci concreti del presidente Usa Trump su possibili dazi.

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