Scontato che la banca centrale statunitense manterrà il costo del denaro fermo al 5,25%-5,50%, gli operatori focalizzeranno la loro attenzione sulle proiezioni macro e sui tassi di interesse - i cosiddetti dot plot - da qui a fine anno.
Recenti dati forti sul fronte prezzi e un mercato del lavoro ancora piuttosto rigido, lasciano presupporre che l'istituto guidato da Jerome Powell non abbia alcuna fretta di accelerare la tempistica dei tagli, ma anzi possa ridurne il numero e l'ammontare rispetto a quanto previsto. Nelle stime diffuse dopo l'ultimo board di fine gennaio, i ribassi ipotizzati dai banchieri per il 2024 erano tre, per complessivi 75 pb.
Gli investitori scontano al momento al 58% circa la possibilità di una prima riduzione dei tassi a giugno.
Lo stesso mese di giugno è stato indicato apertamente da diversi consiglieri di Francoforte - ultimo in ordine di tempo il vicepresidente de Guindos ieri - come il momento plausibile per l'avvio dell'allentamento monetario nell'area dell'euro.
Il mercato resta, tuttavia, piuttosto scettico e una prima mossa è prezzata pienamente solo per luglio, mentre cresce il timore che la Fed possa temporeggiare prima di ammorbidire la propria politica e la Bce esiti a muoversi da sola.
I tagli visti entro dicembre sono tre - con una bassa probabilità di un quarto - che farebbero scendere il tasso sui depositi dall'attuale 4% al 3,25% o al 3%. Tali aspettative, commentava ieri il falco Kazaks, sono in linea con le proiezioni economiche della Bce, che vedono l'inflazione avvicinarsi all'obiettivo del 2% entro la fine dell'anno.
Attesi in giornata diversi interventi pubblici da parte di membri apicali del consiglio, a partire dalla presidente Lagarde che parteciperà ad un evento in mattinata.
I prezzi alla produzione in Germania a febbraio sono scesi del 4,1% a perimetro annuo dal precedente -4,4%, contro attese pari a -3,8%; su mese il calo è stato dello 0,4% (consensus -0,1%) da +0,2%.
Da Istat, alle 10, arrivano i numeri sulla produzione industriale di gennaio, ipotizzata in calo congiunturale dello 0,5% dopo il +1,1% del mese prima.
A febbraio i prezzi al consumo in Gran Bretagna sono saliti dello 0,6% su mese e del 3,4% su anno, a fronte di +0,7% e +3,5% del consensus; nello stesso mese i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,3% congiunturale e dello 0,4% tendenziale (attese +0,1% e -0,1%), mentre i prezzi al dettaglio aumentano dello 0,8% congiunturale e del 4,5% a perimetro annuo (consensus +0,7% e +4,5%).
Yen vicino ai minimi degli ultimi quattro mesi contro il dollaro e a un minimo da 16 anni nello scambio con l'euro, sull'aspettativa che la politica monetaria del Giappone resterà accomodante nonostante la svolta della BoJ.