CAFFE’ ESPRESSO

11 settembre 2023 - Una settimana ad alta intensità di dati ed eventi.

L`esito del meeting in calendario a Francoforte giovedì è quanto mai incerto e potrebbe produrre una qualche volatilità sui mercati in ogni caso - pausa o +25 pb - ma senza innescare strappi.

L`indice dei prezzi al consumo del blocco ha rallentato ad agosto a poco piu` del 5% annuo da quasi il 12% dello scorso ottobre ma resta oltre il doppio del target prefissato del 2%, impedendo alla banca centrale di rilassarsi.

L'attività economica, d`altro canto, si sta indebolendo rapidamente e mostra preoccupanti segnali di stagnazione, mentre la creazione di credito frena, colpita dall`aggressivo inasprimento gia` attuato.

Con i falchi piu` attenti al primo aspetto e le colombe al secondo, quel che emerge al momento e` un consiglio spaccato che dovra` faticosamente cercare un punto di incontro.

I tassi impliciti incorporano una chance intorno a 60% di una conferma del costo del denaro.  L`ipotesi che l`istituto resti fermo in attesa di nuovi dati, ma mantenga toni hawish riservandosi apertamente di tornare ad alzare - cosi` come si prevede potrebbe fare la Fed - e` indicata da alcuni analisti come una possibile via di compromesso mentre altri ritengono che settembre sara` il test decisivo.

Stando alle attese, i banchieri centrali - che daranno anche le loro nuove proiezioni macro - potrebbero avviare inoltre il dibattito sull'accelerazione della riduzione dell'enorme portafoglio obbligazionario in mano alla Bce, anticipando la scadenza dei reinvestimenti del Pepp, attualmente prevista a fine 2024. Una mossa che potrebbe avere ripercussioni sugli spread tra titoli core e periferici.

 

A dare ulteriori elementi di riflessione sul quadro economico europeo, in arrivo questa mattina l`aggiornamento autunnale delle stime macro da parte di Bruxelles.

 

Tra le altre statistiche macro in agenda nei prossimi giorni, l`attenzione sarà in particolare rivolta a quelle sull`inflazione Usa di agosto che saranno pubblicate mercoledì, ad una settimana dalle decisioni del Fomc.

Il Cpi dovrebbe mostrarsi in aumento a +3,6% annuo, spinto dall'incremento dei prezzi del gas, sebbene la componente core dovrebbe continuare a raffreddarsi, mentre gli investitori ragionano sulla possibilità di un `soft landing` per l`economia americana, considerato anche un mercato del lavoro che resta robusto ma comincia a mostrarsi in allentamento.

Goldman Sachs ha abbassato le probabilità di una recessione negli Stati Uniti il prossimo anno al 15% dal 20%.

Nonostante abbiano espresso posizioni variegate, nessuno dei policymaker della Fed ha respinto in modo netto le aspettative di mercato secondo cui lascerà i tassi invariati al 5,25%-5,5% quando il suo board si riunirà il 19-20 settembre. Una successiva ed ultima stretta entro fine anno e` prezzata al 40%.

 

Il Brent rimane stamani sopra la soglia dei 90 dollari al barile massimo da dieci mesi toccato la scorsa settimana, quando l'Arabia Saudita e la Russia hanno esteso i tagli all'offerta.

Per i banchieri centrali, che contano su una rapida riduzione delle pressioni sui prezzi, il rincaro del petrolio potrebbe essere un problema in prospettiva.

A fine giugno, le quotazioni segnavano un calo del 17% da inizio anno, mentre ora un aumento del 4% che sembra destinato ad ampliarsi. Goldman Sachs ritiene che il prezzo al barile potrebbe schizzare fino a 107 dollari il prossimo anno.

 

 

 

I prezzi al consumo cinesi sono tornati in territorio positivo ad agosto, mentre le pressioni deflazionistiche si attenuano tra i segnali di stabilizzazione dell'economia e i tentativi del governo di sostenerla.

Stando a dati resi noti sabato, l'indice relativo è aumentato dello 0,1% rispetto a un anno prima, contro attese a +0,2% e dopo il -0,3% di luglio.

 

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