CAFFE’ ESPRESSO

17 novembre 2016 - Borse europee leggermente negative, dollaro che rimane poco sotto i massimi, petrolio in lieve calo ...

Borse europee leggermente negative, dollaro che rimane poco sotto i massimi, petrolio in lieve calo dopo i dati sulle scorte Usa, rendimenti e tassi in leggera discesa.
In giornata arrivano le minute della riunione del 20 ottobre della Bce, con cui il board ha mantenuto i tassi invariati a zero, livello minimo di sempre in vigore da marzo, rimandando al consiglio di dicembre eventuali rimodulazioni del programma di acquisto asset. Già con l'annuncio della conferma dei tassi, il comunicato della banca centrale recitava che il Qe è destinato a proseguire al ritmo attuale (80 miliardi di euro al mese) per lo meno fino alla scadenza di marzo 2017. I verbali della riunione potrebbero fornire qualche indizio su cosa accadrà dopo.

Dal fronte macroeconomico arrivano i numeri finali sull'inflazione della zona euro ed Usa.

Il rialzo dei tassi è un fattore positivo per la redditività delle banche ma è necessario capire se le stesse sono adeguatamente preparate ad una discesa consistente dei prezzi dei titoli obbligazionari. Mesi fa avevamo sottolineato questo rischio ed oggi voci più autorevoli (Bundesbank) lo rimarcano affermando che forse i rischi di caduta dei corsi sono sottostimati dal sistema bancario europeo. Le banche centrali nazionali che acquistano i titoli del QE, hanno anche loro questo problema ed infatti alcune di esse (l’Olanda lo ha ufficialmente comunicato mesi addietro) hanno provveduto a coprirsi dal rischio rialzo tassi. Altra fonte di preoccupazione è il fatto che le banche stanno concedendo prestiti con scadenze lunghe, di fatto vincolandosi ai tassi di interesse correnti e rendendo il settore meno flessibile rispetto all'andamento del mercato. Non favorisce certamente la carta italiana il giudizio da parte della CE sui nostri conti e sulla manovra di stabilità. Secondo la Commissione europea la manovra 2017 dell'Italia rischia di non rispettare i requisiti di bilancio europei e la Commissione rimanda i conti italiani a un giudizio definitivo nella prima parte del 2017. È quanto si legge nel documento contenente i pareri di Bruxelles sulle prospettive delle finanze pubbliche dei Paesi della zona euro nel prossimo anno. Bruxelles inserisce l'Italia nel gruppo di 13 Paesi per i quali sono stati identificati degli squilibri e per i quali è necessaria una revisione approfondita; in particolare l'Italia viene poi inserita nel gruppo dei sei Paesi (insieme a Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia) la cui manovra 2017 pone il rischio di mancato rispetto delle richieste per il 2017 derivanti dal Patto di stabilità e crescita. La Commissione presenterà le sue conclusioni nella prima parte del 2017.
La domanda che si fanno a Bruxelles è perché l’Italia non abbia utilizzato i risparmi del servizio sul debito dovuto ai bassi tassi per spese produttive.
DATI MACROECONOMICI

ZONA EURO
Inflazione finale ottobre
USA
Prezzi al consumo
Richieste settimanali sussidi di disoccupazione

ASTE DI TITOLI DI STATO
EUROPA
Francia, Oat 25/4/2021 cedola 3,75% e nuovo Oat 25/5/2022 cedola 0%; Oati 25/7/2023 cedola 2,10%, Oatei 25/7/2030 cedola 0,70% e Oatei 25/7/2047 cedola 0,10%.
Spagna, scadenza 31/1/2019 cedola 0,225%, 30/7/2021 cedola 0,75%, 31/10/2026 cedola 1,30%.
Gran Bretagna, Gilt 2026 indicizzato, cedola 0,125%.

USA
10 anni indicizzati all'inflazione, scadenza 15/7/2026

Etichette: Aritmatica, Caffé Espresso |

I commenti sono chiusi.