Impatto Irlanda sull’Eurousd: meno 5% in una settimana.

Dopo la puntata fino a sfiorare 1,43 (4 novembre) in seguito dell’annuncio della manovra Fed di un nuovo allentamento monetario, il cross EURO/USD è scivolato in modo deciso portandosi sino a 1,36 perdendo circa il 5% in una sola settimana. I dati positivi Usa sulla bilancia commerciale e sui sussidi di disoccupazione resi noti la scorsa settimana hanno solo marginalmente contribuito alla ripresa del Dollaro. Argomento di maggior rilievo è stato invece l’affioramento di preoccupazioni sulla sostenibilità dei debiti pubblici di alcuni Paesi periferici europei che hanno pesantemente inciso sulla debolezza dell’Euro. In particolare i mercati hanno portato al centro dell’attenzione la difficile situazione in Irlanda.

Dopo la puntata fino a sfiorare 1,43 (4 novembre) in seguito dell’annuncio della manovra Fed di un nuovo allentamento monetario, il cross EURO/USD è scivolato in modo deciso portandosi sino a 1,36 perdendo circa il 5% in una sola settimana. I dati positivi Usa sulla bilancia commerciale e sui sussidi di disoccupazione resi noti la scorsa settimana hanno solo marginalmente contribuito alla ripresa del Dollaro.
Argomento di maggior rilievo è stato invece l’affioramento di preoccupazioni sulla sostenibilità dei debiti pubblici di alcuni Paesi periferici europei che hanno pesantemente inciso sulla debolezza dell’Euro. In particolare i mercati hanno portato al centro dell’attenzione la difficile situazione in Irlanda: venerdì lo spread tra il rendimento del Bund 10 e quello dei titoli di stato irlandesi con stessa scadenza ha raggiunto un nuovo massimo al 6,25%. Tali timori sembrano precoci dal momento che soltanto a fine prossimo anno l’Irlanda dovrà rifinanziarsi: inoltre l’esito delle manovre di politica fiscale per il miglioramento dei conti pubblici inizieranno ad essere valutabili solo dal secondo semestre ’11. Se il focus dei mercati abbandonasse le difficoltà relative all’Irlanda o al Portogallo, l’Euro ha spazio per riportarsi sopra 1,37-1,375. Il superamento di questo livello rappresenta la condizione necessaria per consentire al cross di riproporsi verso obiettivi di 1,40.
Sul fronte asiatico la scorsa settimana si sono realizzati dei movimenti “anomali”: in una sola giornata, il cross Usdyen ha guadagnato quasi il 3% allontanandosi in modo deciso dai livelli della prima settimana del mese. A sua volta lo Yuan, proprio alle soglie del meeting del G20, ha recuperato contro il Dollaro oltre 4 figure (circa l’1%). Resta dunque lecito chiedersi se il recupero del Dollaro contro Yen e la rivalutazione dello Yuan contro Dollaro non siano stati il frutto di manovre artificiose realizzate per fare in modo che gli Stati Uniti potessero presentarsi all’incontro del G20 con una valuta in lieve recupero e, allo stesso tempo, la Cina potesse ridurre la sottovalutazione della propria moneta contro il biglietto verde (tema quest’ultimo al centro del dibattito internazionale). Per questa settimana pertanto è possibile il rientro di questi anomali movimenti con un ritorno del cross Usdyen verso livelli leggermente più bassi. A sua volta l’EURO/YEN potrebbe tentare di riproporsi verso 115 specie in caso di diminuzione dell’avversione al rischio.

Nella giornata di mercoledì l’inflation report della BoE ha evidenziato un miglioramento delle prospettive di crescita del Paese e minori preoccupazioni sul fronte inflazionistico. I mercati hanno accolto tali dichiarazioni premiando la Sterlina che ha potuto recuperare sia contro Euro (EURO/GBP a 0,847 oggi) sia contro Dollaro. Questa settimana il calendario macro Uk è denso di appuntamenti (minute ultima riunione Boe, inflazione, vendite al dettaglio): se i dati confermassero un quadro in miglioramento la Sterlina potrebbe mantenere i guadagni messi a segno.

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