CAFFE’ ESPRESSO

6 marzo 2015 - Il rischio di un prolungato periodo di tassi bassi ...

La Banca Centrale Europea ha lasciato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e al -0,20%. Tali livelli entrarono in vigore a settembre 2014.

La Bce ha pure rivisto decisamente in meglio le sue stime sul Pil dell'Eurozona, con un +1,5% (precedente stima 1%) per quest'anno, +1,9% per il prossimo e +2,1% per il 2017. Anche le previsioni di inflazione per l'Eurozona sono state ritoccate: 0% per quest'anno, 1,5% per il prossimo e 1,8% per il 2017. Le stime di dicembre indicavano 0,7% per il 2015 e 1,3% per il 2016.

Inizierà lunedì prossimo il programma 'QE' e gli acquisti proseguiranno almeno fino a settembre 2016: se necessario il piano potrebbe proseguire anche oltre tale data. Nel frattempo proseguiranno i programmi di acquisto di Covered Bond e Abs (asset backed securities). Sono già stati notati i primi effetti positivi dopo l’annuncio del 22 gennaio ed è probabile prevedere ulteriori ricadute positive per l’economia e per la dinamica del mercato monetario e del credito. Le recenti misure intraprese contribuiranno a riportare inflazione in linea al target (2%). Su questo fronte la banca centrale vede l’inflazione molto bassa o negativa nei prossimi mesi ed in progressiva accelerazione in corso d’anno. La revisione al ribasso delle stime di inflazione è principalmente da mettere in relazione al calo del prezzo del greggio.
Sul fronte della crescita la correzione al rialzo delle stime è legata all’effetto positivo della svalutazione dell’Euro (oggi l’Eurousd ha toccato i minimi da maggio 2010 a 1,10), alle misure Bce e al calo del prezzo del petrolio che sosterrà il reddito delle famiglie e gli utili societari.

L’obiettivo del quantitative easing è di riportare l’inflazione verso il target e su questo fronte la Bce sembra abbastanza ottimista.

Il rischio di un prolungato periodo di tassi bassi è quello di assopire e anestetizzare l’economia togliendogli la necessaria vitalità. Per questo creare l’aspettativa di un rialzo o almeno far passare il messaggio attraverso un’opportuna retorica che i tassi non possano restare su livelli troppo bassi troppo a lungo potrebbe rappresentare uno dei futuri obiettivi della Bce in caso di ripresa economica in linea alle sue stime.

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