CAFFE’ ESPRESSO

28 agosto 2025 - Tensioni sulla parte lunga della curva dei rendimenti Usa.

I segnali provenienti dai maggiori mercati obbligazionari del mondo indicano una maggiore volatilità nelle prossime sedute, con Germania, Giappone e Stati Uniti che si preparano a vendere obbligazioni a lunga scadenza all'inizio di settembre, aggiungendo pressione a un anno già difficile.

 

Il mercato monitora la delicata situazione politica francese, mentre pondera gli attacchi di Donald Trump alla Fed, tra i timori di una perdita d'indipendenza dell'istituto centrale statunitense.

 

Se il governo del primo ministro François Bayrou dovesse cadere in occasione del voto di fiducia previsto per l'8 settembre, Emmanuel Macron potrebbe provare a nominare un nuovo premier o sciogliere le camere e indire nuove elezioni, ma nessuna di queste mosse sarebbe risolutiva per i problemi di bilancio del Paese, secondo gli operatori.

Con questa prospettiva, ieri i rendimenti degli Oat a 30 anni hanno toccato il livello più elevato dal 2011, quelli a 10 anni viaggiavano sui massimi da cinque mesi.

Il differenziale tra tassi decennali di Italia e Francia si è stretto fino ad un minimo di 7 pb quello Germania/Francia ha allargato fino a 82 centesimi quota che non si vedeva da aprile.

 

I tassi dei Treasury a due anni sono scesi al minimo degli ultimi quattro mesi e la curva dei rendimenti si è irripidita ancora ieri, con gli investitori che vedono la possibilità che Donald Trump possa nominare membri più accomodanti alla Federal Reserve, dopo il licenziamento della governatrice Lisa Cook.

Questa preoccupazione - unita ai dati deboli sull'occupazione di luglio e ai recenti commenti più accomodanti di Jerome Powell - sta spingendo gli operatori a rafforzare le loro scommesse su un taglio dei tassi al Fomc di settembre, prezzato ora all'88%.

Contemporaneamente, l'ipotesi di una Fed influenzata politicamente che manterrebbe i tassi più bassi del dovuto potrebbe innescare pressioni inflative e ridurre la domanda estera di debito Usa, fattori che stanno pesando sulla parte lunga della curva.

 

Francoforte, che ha tagliato i tassi molto più della Fed in questo ciclo, si trova in una situazione diversa. È probabile che rimarrà ferma il ​​mese prossimo ma le discussioni su ulteriori tagli potrebbero riprendere in autunno se l'economia dovesse indebolirsi.

I mercati ritengono improbabile un ulteriore taglio quest'anno, anche se intravedono una ragionevole possibilità di una mossa entro la prima parte del prossimo. In calendario oggi le minute dell'ultimo board di luglio, da cui potrebbero arrivare ulteriori indicazioni.

 

Nel primo pomeriggio la seconda stima sul Pil Usa del secondo trimestre, vista in marginale miglioramento a 3,1% dal precedente 3%, oltre ai numeri settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione.

L'economic sentiment dell'Eurozona dovrebbe salire frazionalmente ad agosto.

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