I tassi di interesse nella zona euro non sono più un freno alla crescita. Lo ha affermato il presidente della Bundesbank invitando alla cautela nelle future decisioni di politica monetaria. Dalle minute della riunione Bce di aprile è emerso che l'inflazione della zona euro è quasi sconfitta e le tensioni commerciali potrebbero pesare sui prezzi nel breve termine, anche se una guerra dei dazi potrebbe produrre effetti in un secondo momento.
In aprile l'indice dei prezzi al consumo 'core' ha accelerato al ritmo più rapido in oltre due anni aumentando le probabilità di un altro rialzo dei tassi entro fine anno. L'indice è salito a 3,5% su anno, oltre il consensus per +3,4% e dopo il +3,2% di marzo. Si tratta del massimo dal gennaio 2023 quando si attesta a 4,2%.
Il governatore della Banca del Giappone ha detto che l'istituto centrale monitorerà attentamente i movimenti del mercato mentre i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi ultra lunghi hanno toccato livelli record questa settimana.
Nel primo trimestre l'economia tedesca è cresciuta dello 0,4% su trimestre mettendo a segno un rialzo rispetto alla precedente lettura di 0,2%.
In aprile balzo per le vendite al dettaglio che su base mensile hanno messo a segno un rialzo di 1,2% rispetto al consensus per +0,2%. La fiducia dei consumatori britannici è leggermente migliorata in maggio. L'indice GfK si è portato infatti a -20 da -23 del mese precedente e oltre il -22 del cosnsesus, sulla scia del maggior ottimismo tra le famiglie britanniche per le proprie finanze e per la generale prospettiva dell'economia.
Dollaro debole e pronto ad archiviare il primo calo su base settimanale delle ultime cinque settimane nei confronti di euro e yen con gli investitori alla ricerca di beni rifugio sui timori per lo stato di salute del bilancio Usa.
Prezzi del petrolio in calo per la quarta seduta di fila e pronti ad archiviare la prima flessione su base settimanale zavorrati dalla prospettiva di un aumento dell'offerta per un nuovo possibile incremento in luglio da parte dell'Opec+.
Il futures sul Brent viaggia in calo di 34 cent a 64,10 dollari il barile.