CAFFE’ ESPRESSO

12 marzo 2025 - Oggi inflazione Usa ...

Il tema dazi resta il focus principale per gli investitori insieme agli sviluppi politici tedeschi sulla riforma del freno al debito per finanziare il riarmo, ma l'attenzione va anche al quadro geopolitico dopo che gli Stati Uniti hanno accettato di riprendere gli aiuti all'Ucraina a seguito di colloqui in Arabia Saudita durante i quali Kiev si è detta pronta ad accettare la proposta per un cessate il fuoco di 30 giorni nel conflitto con la Russia.

 

Washington vuole un'intesa tra russi e ucraini "al più presto possibile", ma la risposta di Mosca - che dopo tre anni di guerra detiene un quinto del territorio ucraino inclusa la Crimea - è tutt'altro che certa. Putin si è detto aperto a discutere la pace, ma ha ripetutamente dichiarato di essere contrario a un cessate il fuoco e di volere un accordo che salvaguardi la sicurezza russa a lungo termine.

 

L'azione Usa sui dazi, volta a rafforzare le protezioni per i produttori americani, ripristina tariffe globali effettive del 25% sull'import di questi metalli ed estende i dazi a centinaia di prodotti, dai bulloni alle lattine di soda.

La Commissione europea ha risposto quasi immediatamente, affermando che imporrà contro-tariffe su 26 miliardi di euro di merci statunitensi a partire dal mese prossimo.

 

Nonostante la loro contrarietà alla riforma voluta dal cancelliere in pectore Merz, i Verdi tedeschi hanno avanzato una loro proposta dicendosi disponibili ad un compromesso durante colloqui tenuti ieri con i conservatori e i socialdemocratici che stanno tentando di formare un nuovo esecutivo.

 

 

L'atteso storico shift nella politica fiscale tedesca ha spinto gli investitori a ridurre le loro aspettative sull'allentamento monetario di Francoforte.  Il tasso sui depositi è visto al 2,05% a dicembre dall'1,92% dell'inizio della scorsa settimana, prima dell'annuncio tedesco. Le probabilità di un nuovo taglio ad aprile sono scontate al 50% mentre il dibattito all'interno del board si sta scaldando e i banchieri centrali mantengono ampia opzionalità sulle prossime mosse.

A metà giornata i numeri sui prezzi al consumo di febbraio, che gli investitori monitoreranno con attenzione sebbene al momento si concentrino più sui timori recessivi che sulle pressioni inflative negli Stati uniti. La maggioranza degli strategist interpellati ha rivisto ampiamente al ribasso le proprie stime sui rendimenti Usa nei prossimi mesi.

Stando a dati resi noti ieri, le offerte di lavoro sono aumentate a gennaio, ma è probabile che la domanda occupazionale si indebolisca a breve tra le preoccupazioni che l'incertezza sui dazi e gli aggressivi tagli alla spesa pubblica possano causare un brusco rallentamento dell'attività economica.

Le attese sul Cpi convergono su un tendenziale in frazionale rallentamento al 2,9% dal 3% del mese prima, con la componente core anch'essa in decelerazione al 3,2% dal 3,3%. Una sorpresa verso l'alto potrebbe spingere i mercati a rivedere le loro attese che al momento scontano un Fomc fermo la prossima settimana e una serie di tagli rapidi del costo del denaro a partire da giugno.

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