I verbali dell'ultima riunione Bce sui tassi mostrano come in seno al consiglio prevalga la propensione a nuovi tagli dei tassi in parallelo al progressivo rientro dell'inflazione.
La fase di rallentamento dell'inflazione Usa dovrebbe proseguire, mettendo l'istituto centrale Usa in condizione di varare nuovi tagli dei tassi. Questa la dichiarazione di un membro Fed; dopo i commenti sul mercato monetario i derivati sono arrivati a prezzare intorno al 50% la chance di una nuova riduzione del costo del denaro in maggio piuttosto che in giugno.
Che il dollaro rimanga la prima valuta delle riserve mondiali e che Federal Reserve resti autonoma sono i due punti fermi del programma illustrato al comitato finanziario del Senato Usa da Scott Bessent, da lunedì nuovo segretario al Tesoro Usa con l'insedio formale di Donald Trump.
Lettura finale dell'inflazione di dicembre, che dovrebbe confermarne la stima diffusa il 7 gennaio al tasso annuo di 2,4% da 2,2% di novembre, con una dinamica dell'indice core pari a 2,8% da 2,7% del mese precedente.
Per la valuta nipponica, premiata dalle prospettive di una stretta sui tassi da parte di Banca del Giappone, si prospetta la miglior performance settimanale da oltre un mese. Sulla base degli ultimi dati macro e dei commenti dei banchieri centrali, il mercato dà la chance di un rialzo dei tassi giapponesi la prossima settimana intorno a 80%.
Le vendite al dettaglio britanniche mostrano in dicembre un'inattesa contrazione mensile di 0,3% e una crescita annua di 3,6%, deludendo in entrambi i casi il consensus che le prevedeva in progresso di 0,4% su mese e 4,2% su anno.
Quarta settimana consecutiva di risalita per le quotazioni del greggio, che si avvia a chiudere l'ottava con un rialzo di circa 3% in un clima di decisa incertezza sull'offerta vista la possibile introduzione di nuovi dazi Usa.
Il futures sul Brent viaggia in rialzo di 33 cent a 81,62 dollari il barile.