CAFFE’ ESPRESSO

6 dicembre 2024 - Dati occupazionali Usa al centro delle attenzioni.

Dati occupazionali Usa oggi pomeriggio. La statistica, a lungo attesa dagli investitori e in grado di influenzare il corso della politica monetaria della Fed, dovrebbe indicare che il mese scorso si è concretizzato un incremento di 200.000 posti di lavoro, dopo la frenata di ottobre a causa degli scioperi e degli uragani. La statistica assume un'importanza fondamentale in vista del meeting Fed del 18 dicembre quando il mercato si aspetta un taglio dei tassi di 25 punti base. Le prospettive di un aumento dell'inflazione per via delle promesse elettorali di Trump tra cui dazi e riduzione delle tasse, hanno spinto i mercati a dimezzare le scommesse su un taglio dei tassi a circa 75 punti base entro la fine del 2025.

Riferimenti per l'avvio dell'ultima seduta della settimana i 109 punti base per il premio al rischio tra Italia e Germania e il 3,19% per il rendimento del decennale di riferimento. Ieri, complice un'ondata di vendite sulla carta tedesca che ha fatto lievitare il tasso del decennale di quasi 10 punti base, lo spread Btp-Bund a dieci anni ha stretto fino a 107 punti base, il minimo da novembre 2021. Il rendimento del decennale italiano invece è sceso fino a 3,18%, minimo da agosto 2022. In attesa del meeting Bce del 12 dicembre i mercati si aspettano un taglio dei tassi da 25 punti base e almeno quattro altri tagli nel 2025.

Lo spread Francia-Germania ieri si è ridotto sull'ottimismo generato dalla possibilità che Parigi riesca ad approvare la manovra. S&P sottolinea però come la caduta del governo lasci la Francia senza un chiaro percorso per la riduzione del deficit, con la prospettiva di una gestione delle finanze meno severa del previsto.

A ottobre la produzione industriale tedesca ha subito un tonfo dell'1% su mese, a fronte di attese che erano per un rimbalzo dell'1,2% dopo il -2% di settembre.

Eurostat rende nota alle 11 la lettura finale del Pil della zona euro nel terzo trimestre.

A ottobre le spese delle famiglie sono scese a un ritmo più lento del previsto: -1,3% su anno dal -1,1% del mese prima, a fronte di -2,6% del consensus; a livello congiunturale, le spese sono salite del 2,9 contro +0,4% delle attese, dopo una flessione dell'1,3% a settembre. Nonostante la debolezza nel trend dei consumi restano comunque in piedi le attese per un nuovo rialzo dei tassi da parte di Banca del Giappone, che però è parca di indicazioni sulla tempistica di una riduzione, per nulla scontata a dicembre.

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