CAFFE’ ESPRESSO

17 gennaio 2024 - Oggi inflazione eurozona e vendite al dettaglio Usa.

Dopo le recenti dichiarazioni di membri Bce e Fed che hanno raffreddato le aspettative sui tagli dei tassi, gli investitori seguiranno con attenzione l'intervento della presidente della Bce Lagarde al forum di Davos nel pomeriggio. I mercati monetari continuano a prezzare 150 punti base di tagli dei tassi da parte di Francoforte quest'anno, con un primo ritocco verso il basso dato per certo ad aprile, nonostante nei messaggi veicolati da diversi esponenti del board resti un'aura di incertezza sulla tempistica. In un mercato zavorrato dal repricing sui tagli di Bce e Fed e dalle tensioni geopolitiche, la carta italiana riparte da 3,82% per il tasso del Btp marzo 2034 e da 159 punti base per lo spread sul Bund.

 

Nel quarto trimestre il Pil cinese è cresciuto leggermente meno delle attese mentre si rafforzano le aspettative di nuovi stimoli all'economia da parte di Pechino alla luce del peggioramento della crisi del settore immobiliare, delle crescenti pressioni deflazionistiche e della debolezza della domanda. Nei tre mesi a dicembre l'economia cinese è cresciuta del 5,2% su anno rispetto al +4,9% del trimestre precedente ma al di sotto del +5,3% ipotizzato dal consensus. A dicembre la crescita della produzione industriale ha accelerato al ritmo più consistente dal febbraio 2022, in parte grazie alla crescita più solida della produzione nel settore auto, mentre le vendite al dettaglio si sono espanse al ritmo più lento da settembre e la crescita degli investimenti è rimasta contenuta.  Dal forum di Davos, il premier cinese Li Qiang ha detto che l'economia del Paese ha rimbalzato.

 

In una giornata ricca di appuntamenti per il settore macro, gli occhi degli investitori saranno puntati sulla lettura finale dell'inflazione di dicembre per la zona euro che dovrebbe confermare il dato preliminare al 2,9% tendenziale, in accelerazione dal 2,4% del mese prima. Ieri un sondaggio Bce ha evidenziato il calo delle attese di inflazione dei consumatori nella zona euro.

 

Intensa anche l'agenda macro del pomeriggio: dagli Usa verranno diffusi numerosi indicatori - tra cui vendite al dettaglio e produzione industriale - fondamentali per tracciare un quadro dello stato di salute dell'economia da cui dipende il percorso dei tassi di interesse Fed. Ieri un esponente della banca centrale Usa ha detto che l'obiettivo dell'inflazione al 2% è a portata di mano ma che è bene non tagliare i tassi rapidamente come nel passato.

 

Non si placano le tensioni geopolitiche - che contribuiscono a deprimere il sentiment degli investitori - in Medioriente che ieri è stato teatro di un nuovo attacco Usa in Yemen contro missili balistici antinave lanciati dagli Houthi, mentre una nave greca è stata colpita nel Mar Rosso. I Paesi Ue hanno dato un iniziale via libera alla creazione di una missione navale per proteggere dagli attacchi Houthi le navi di passaggio nel Mar Rosso. Assieme al lavoro diplomatico per giungere a un accordo per il rilascio di altri ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, proseguono anche gli scontri nella Striscia di Gaza.

 

A dicembre l'inflazione in Gran Bretagna ha registrato un +0,4% su mese (oltre l'attesa per +0,2%) e un +4,0% su anno a fronte di un consensus per +3,8%. Nello stesso mese i prezzi alla produzione si sono attestati a -1,2% su mese e a -2,8% su anno, in ambo i casi al di sotto del consensus per -0,7% e -1,9%.

 

Dollaro al massimo di un mese nei confronti di un paniere di divise dopo che le dichiarazioni di ieri dell'esponente Fed Waller hanno raffreddato le attese di un primo taglio dei tassi già in marzo.

Flessione dei prezzi dopo i dati cinesi che hanno messo in evidenza un Pil al di sotto delle attese nel quarto trimestre. Il futures sul Brent cede 50 cent a 77,79 dollari il barile.

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