CAFFE’ ESPRESSO

15 gennaio 2024 - Mercati Usa chiusi: venerdì calo dei tassi a breve.

Tassi a breve Usa in ribasso venerdì pomeriggio grazie a un nuovo dato sull'inflazione (prezzi alla produzione) più morbido del previsto che alimenta le speranze di un inizio imminente dei tagli dei tassi di interesse.

 

La giornata, che vedrà chiuse per festività le piazze Usa, riparte da 3,73% per il tasso del Btp decennale benchmark e da 158 punti base per lo spread sul Bund.

La scorsa settimana il mercato obbligazionario ha retto bene alla grande quantità di carta emessa.

Il debito eurozona in sé non è un problema, ma che per l'Europa è più preoccupante l'incapacità di conciliare le esigenze di stabilità con gli enormi investimenti necessari per la transizione green.

 

Il meeting Bce di giugno sarà cruciale per decidere sui tagli dei tassi di interesse, ha detto il capo economista Lane in un'intervista pubblicata sabato dal Corriere della Sera. Le scommesse sui tagli di interesse da parte della Banca centrale europea - come pure della Fed - si sono intensificate venerdì, dopo il calo a sorpresa dei prezzi alla produzione Usa di dicembre. I mercati monetari prezzano al momento circa 150 punti base di tagli nella zona euro quest'anno da 145 circa prima del dato statunitense, nonostante i recenti inviti alla cautela della Bce. Oggi la presidente Lagarde presenzieranno all'Eurogruppo.

Oltreoceano, il presidente di Fed Atlanta avverte che se i tassi d'interesse verranno tagliati troppo presto la dinamica discendente dell'inflazione probabilmente rallenterà.

 

Prende il via il "World Economic Forum", che in settimana vedrà riuniti nella località svizzera leader della politica e della finanza, banchieri centrali e imprenditori, chiamati a confrontarsi sulle sfide dell'economia globale e di una delicata situazione geopolitica.

 

 

La banca centrale cinese ha lasciato invariato al 2,5% il tasso sui prestiti a medio termine (Mlf), nonostante le aspettative fossero per un taglio, ma ha iniettato liquidità nel sistema bancario per 216 miliardi di yuan, nell'ambito di una ripresa economica che resta difficoltosa.

 

 

Dai numeri odierni arriveranno indicazioni importanti sullo stato dell'economia europea. La Germania diffonde il dato sul Pil 2023, visto in flessione dello 0,3% dopo il +1,8% messo a segno l'anno prima. Più tardi sarà la volta della produzione industriale di novembre a livello di zona euro, con le attese che sono per cali dello 0,3% congiunturale e del 5,9% a perimetro annuo. In Germania, intanto, l'indice dei prezzi all'ingrosso a dicembre è calato dello 0,6% su mese e del 2,6% su anno.

Nei prossimi giorni l'attenzione si sposterà sulle letture finali dell'inflazione di dicembre, in particolare quella relativa alla zona euro, in agenda mercoledì: dovrebbe confermare il dato preliminare (+0,2% su mese e +2,9% su anno) che, segnalando una accelerazione nella dinamica dei prezzi, ha mitigato le ipotesi di taglio dei tassi da parte della Bce.

 

Il dollaro perde terreno con l'aumento delle scommesse di tagli dei tassi da parte della Fed; yuan ai minimi da un mese dopo che la banca centrale cinese a sorpresa ha lasciato invariati i tassi a medio termine.

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