CAFFE’ ESPRESSO

21 dicembre 2023 - Mercati cauti in attesa della Pce Usa di domani.

L'obbligazionario italiano riparte stamani dal 3,61% per il rendimento del benchmark decennale e da 160 centesimi per lo spread con la Germania sullo stesso tratto, in un mercato che non vede arrestarsi il recente rally innescato dalle aspettative di tagli dei tassi il prossimo anno da parte di Fed e Bce.

Nel corso della seduta di ieri, complici volumi sottili, il rendimento del Btp marzo 2034 ha sfiorato i minimi da agosto 2022, appena sopra il 3,58%, mentre l'omologo Bund è sceso sotto il 2% per la prima volta da marzo. Il differenziale Italia/Germania ha toccato il livello più basso dalla fine di giugno.

Da Francoforte perdura, intanto, il coro dei falchi, che invitano gli investitori a raffreddare la loro euforia circa un prossimo cospicuo allentamento monetario. Anche da una colomba come Philip Lane è arrivato un monito alla prudenza. Pur riconoscendo l'importante processo di disinflazione in atto, il capo economista Bce ha sottolineato che il rallentamento potrebbe non mostrarsi persistente, aggiungendo che la banca centrale sta monitorando la situazione degli attacchi nel Mar Rosso le cui ripercussioni su lato prezzi non sono ancora chiare.

 

Stando all'istituto Ifo, tra le aziende tedesche cresce l'intenzione di aumentare nuovamente i prezzi.

 

Anche al di là dell'Atlantico il focus resta sul percorso dell'inflazione che, come sottolineato ieri dal presidente della Fed di Chicago rimane il fattore decisivo per le future scelte della banca centrale che non si lascerà "bullizzare" dai mercati. Le scelte dell'istituto "non riguardano la politica", ha ricordato, rispondendo alle speculazioni secondo cui la Fed potrebbe tagliare i tassi per favorire le prospettive di rielezione del presidente Joe Biden.

 

In agenda oggi i numeri finali sul Pil del terzo trimestre, che dovrebbero confermare il +5,2% della seconda lettura, registrando l'espansione più rapida dal quarto trimestre 2021 e superando le attese degli analisti.

 

La decisa decelerazione dell'indice dei prezzi al consumo britannico, che a novembre è sceso ai minimi da oltre due anni, ha rafforzato nel frattempo le attese di una riduzione dei tassi da parte di Bank of England. Gli investitori sono passati a prezzare pienamente un taglio entro maggio 2024 e vedono ora quasi il 50% di possibilità di un -25 pb già entro marzo.

 

Sterlina in calo dopo la lettura dell'inflazione britannica di ottobre sotto le attese, mentre l'attenzione torna a concentrarsi sull'andamento dei prezzi negli Stati Uniti, dove domani è in agenda l'indice Pce core.

 

l’indice di fiducia dei consumatori di Conference Board ha toccato i massimi da luglio.

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