CAFFE’ ESPRESSO

15 luglio 2019 - Fiducia delle imprese italiane ai massimi degli ultimi 12 mesi.

Bankitalia rivede al ribasso le stime di crescita, altre indagini segnalano un netto miglioramento della fiducia delle imprese italiane ai massimi degli ultimi 12 mesi, Dbrs lascia invariato il rating sull’Italia e segnala i miglioramenti.

Le prospettive delle aziende italiane sono migliorate nei quattro mesi tra marzo e giugno in maniera più significativa che per gli altri Paesi, secondo quanto emerge da un'indagine congiunturale condotta a livello mondiale e pubblicata oggi. L'indagine, condotta tre volte l'anno da IHS Markit, segnala un livello di fiducia delle imprese italiane ai massimi da 12 mesi, con un aumento dell'ottimismo, rispetto alla precedente edizione di febbraio, per le prospettive future dell'attività, l'occupazione e la spesa per investimenti.

La crescita economica cinese ha rallentato nel secondo trimestre al 6,2%, tasso più debole da 27 anni, a causa di una domanda interna ed estera sempre più fiacca per colpa della crisi del commercio con gli Usa. Nonostante a giugno abbiano dato segni positivi sia la produzione che le vendite al dettaglio, secondo alcuni analisti i progressi potrebbero non essere sostenibili e si attendono che Pechino continui a dare corso a misure di stimolo nei prossimi mesi.

Venerdì sera dopo la chiusura di Wall Street l'agenzia di rating canadese Dbrs ha mantenuto il rating sovrano italiano a 'BBB (high)', con trend stabile, citando i progressi fatti dalle banche nel miglioramento della qualità del credito e l'impegno del governo per una più rigida strategia di bilancio.

Nel bollettino economico trimestrale diffuso venerdì pomeriggio da Via Nazionale si stima che la crescita dell'economia nazionale sarà pari a un modesto 0,1% quest'anno, contro lo 0,3% delle attese della stessa Banca d'Italia del mese scorso e lo 0,2% ipotizzato dal governo. La congiuntura dovrebbe poi accelerare leggermente per passare a 0,8% il prossimo anno e 1% nel 2021. Intervenuto in mattinata all'assemblea Abi, Ignazio Visco ha parlato di un'attività economica in stagnazione, mettendo in evidenza in particolare la perdita di slancio del ciclo industriale. Sulle nuove stime dell'istituto centrale, avvertiva, pesano rischi al ribasso legati sia agli sviluppi internazionali sia alla domanda interna.

 

DATI MACROECONOMICI

USA

Indice manifatturiero Empire State Fed New York

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